Eccoci qui,
ancora una volta partecipo con gioia alla bellissima iniziativa di Patricia
Moll e del suo gioco di aggregazione "Insieme Raccontiamo" che in
questa puntata festeggia un anno di spensierate facezie e intelligenti scambi
tra blogger che hanno voglia di mettersi in gioco con spirito di gruppo e,
seppur virtuale, sentimento di amicizia.
Ora… voglio
sorvolare sulla devastante immagine che alcune blogger hanno voluto fornire del
sottoscritto, manderò loro il conto dell'analista hahahahahaha. Mi sono molto
divertito a leggere gli interventi di tutti/e. Propongo un finale folle, com'è
nel mio stile. Spero possa strappare un sorriso ai coraggiosi lettori.
E ora via al
ballo.
L'incipit di Patricia
Su una
spiaggia, due uomini sulle loro sdraio, sussurravano. Uno dei due chiese
all'altro: - E i due desaparecidos?
-Chi? Il Pg
e il Mich? I fantasmi di quel blog.. come si hiama... Fanno le sabbiature – e
indicò due cumuli di rena da cui spuntavano solo i piedi ad una estremità e i
cavetti collegati a due ipod dall'altra. - ma... shtttt! Che se ci sente....
- Mou belin!
Ma vuoi che ci senta fin qua? Mica sa dove siamo..
- Eh...miha
sa dove siamo.... Maremma proustiana! Non mi fido. Ha orecchie e occhi
dappertutto. Mai fasciassi la testa prima d'avella rotta ma....
- Uhm...
c'hai ragione, belin.. Ti ghe ragiun
- E poi tu
lo sai... home rompe i hohomeri quella, miha li rompe nessuno
- Speremu!
- Eggià! Un
se ne pòle più!
Anche i due
cumuli di sabbia ebbero un movimento sussultorio. Pure i desaparecidos
tremavano a quella possibilità.
In quel
momento, si alzò uno strano vento. Tutto era immobile. Non un granello di
sabbia si spostava ma verso di loro avanzò un venticello rovente che fece
cadere ai loro piedi un foglietto.
Incuriositi
lo presero e lo lessero. Sbiancarono.
C'era
scritto
Terrorizzati
si guardarono attorno.
-
Nooooooooooooooooooo!!!!! - urlarono all'unisono.
Al loro
grido, i due cumuli di sabbia scoppiarono come geyser buttando sabbia a metri
d'altezza.
Il Pg e il
Mich furono dritti, bianchicci come latte solo i piedi arrostiti dal sole, in
mano piadine e arrosticini.
Guardarono
nella direzione indicata dagli altri e videro...
Il mio finale
e videro …
… sorgere
dal mare una piattaforma di acciaio luccicante, una volta che le acque l'ebbero
abbandonata, delle figure vestite di nero e dagli occhi rossi lampeggianti si
stagliarono sul bordo della struttura terrificante. Improvvisamente un urlo
feroce scuote la calma apparente.
«STAKKA BLOGGEEEEEER,
A ME!!!!!»
Era la
temibile Patricia Moll, teschi sbiancati dal sole di blogger assenteisti
adornavano la sua cintura, al fianco la spietata Glò detta "la vecchia segugia
della blogosfera". La sua tuta di pelle nera era stata cucita con
l'epidermide di numerosi blogger polemici, inseguiti, catturati e uccisi nel
corso degli anni. Subito dietro Marina, chiamata "l'Amazzone del 31
dicembre", detta così perché se sbagliavi un congiuntivo era la fine dei
tuoi giorni, scuotendo la testa e digrignando i denti caricava il suo fucile a
pompa spara penne e calamai. Poco a poco tutte le altre componenti dello
squadrone della morte si avvicinarono al bordo della piattaforma: ReginaZalieva, dal canto stordente e ipnotizzante; Marina Zanotta, con le sue trappole
di colla e carta da rifascio; Federica Redi dallo sguardo che ti riduce a
statua di ghiaccio. Molte altre cacciatrici-guerriere si avvicinarono pronte a
lanciarsi in mare per raggiungere la spiaggia di nudisti, effimero rifugio del
Vecchio Ivano detto "svrdbnv" in una lingua segreta parlata in
altrettanto segreti circoli esoterici, del Meno Vecchio Max detto "il
conciso", e dei due improvvidi latitanti Mik & PG completamente
ricoperti di rossetto, frutto di languidi baci di centinaia di ninfette
adoranti.
A quella
vista i quattro, completamente nudi, incominciarono a fuggire. Sabbia
scalciata, sdraio rovesciate, ombrelloni abbattuti, vecchiette in costume
adamitico che tentavano di immobilizzare Mik & PG, psichiatri in ferie che
guardando L'Ivanone e il Max prendevano appunti … il caos.
Una musica
sempre più alta incominciò a udirsi: la cavalcata delle Valchirie.
Tra le onde,
le cacciatrici nuotavano con foga incitandosi l'una con l'altra emettendo urla belluine. Volevano il
sangue. Ehem, in alternativa un
Caipiroska, in ogni caso qualcosa avrebbero avuto … il bar della spiaggia era
aperto.
I primi a
cadere furono Mik & PG, le nonnine erano in realtà agenti in incognito della
Stakka Blogger Inc. appostate lì da mesi. Una fine orribile, devastati da
coccole e buffetti e ingozzati sul posto da fette giganti di torte di mela.
Urla agghiaccianti. L'orrore allo stato puro. Il povero PG in un ultimo momento
di lucidità recitò il teorema di Pitagora cercando conforto da quello strazio.
Mik perse conoscenza e fu attraversato dai ricordi di tutta la serie in lingua
originale di Jeeg Robot d'acciao.
Il Vecchio
Ivano e Max il conciso trovarono rifugio in una cabina. Appesi e in bella vista
due impermeabili.
«Ivanone,
siamo circondati indossiamoli e cerchiamo di distrarle, poi approfittiamo della
confusione e fuggiamo.»
«Ma come,
mio parco di parole e timidissimo amico?»
Max indossò
l'impermeabile, e come nella migliore tradizione dei celebri Don Giovanni genovesi,
aprì all'improvviso mostrando con un cenno del capo la sua propaggine più
segreta.
«Eeeh? Che
te ne pare Ivanone?»
Il vetusto e
consumato blogger Ivano guardò giù scuotendo il capo.
«Caro reticente
e stringato amico … che dire … INFINITESIMALE!!!!»
Piccato
dall'ingiusta valutazione dell'anziano blogger, Max invitò l'amico a fare
altrettanto.
Ivano non si
fece pregare, in un lampo aprì l'impermeabile invitando il giovanissimo amico a
constatare.
«Ivanone …
che dire … one one, sarà merito dell'acqua di toscana o del polline di cipresso…
perbacco… one one.»
Il vecchio
Ivano tralasciò di raccontare che il suo antico compagno di baldoria Henry
Miller si era ispirato alle sue gesta nello scrivere molti dei suoi romanzi.
«Comunque
non è cosa!» Disse Ivano.
«Non ci
resta che la resa. È finita.»
I due
poveretti aprirono la porta della cabina. Con il volto sferzato dal vento
rovente di un agosto implacabile, ammirarono la compagine serrata delle Stakka
Blogger. Erano pronti ad affrontare le conseguenze dei loro atti. Con un gesto
di sfida alzarono i menti e offrirono i polsi alle catene.
Uscì dal
gruppo la tremenda Patricia Moll, subito dietro l'implacabile Glò sogghignava
mentre sgranocchiava crudele le ditina mozze di un blogger incauto catturato la
sera prima.
«In virtù
del valore dimostrato e dei trascorsi onorevoli, abbiamo deciso di commutare la
vostra pena. Non più la morte. Per Ivano tutta la retrospettiva dell'ispettore
Derrik con sottotitoli in genovese. Per Max la lettura di 50 sfumature di
grigio con commenti a piè di pagina di Federico Moccia.»
I due
rimasero basiti, l'aver salva la vita apparve all'improvviso una cattiveria
disumana.
«AAAAAAAH!!!!»
Max si svegliò di colpo. Era stato solo un sogno, un brutto incubo. Si voltò e
vide il vecchio Ivano che ancora addormentato borbottava nel sonno, invero
altri suoni furono emessi. Decise di alzarsi da letto e prepararsi un caffè,
prima però volle accendere la televisione. Rimase di ghiaccio. Una figura
apparve sullo schermo. MARINA, l'Amazzone del 31 Dicembre. Con un ghigno
satanico imbracciava un fucile a pompa e sogghignava crudele.
« Ghhahahahahahahahahaha»
Max svenne,
cadde come morto corpo cade. La sadica risata fu coperta per un istante da un
rimbrotto, Ivano fece trombetta. Lo schermo si spense.
Fine.