scrivere per vivere vivere per scrivere

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La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. (René Descartes) ********************************************************************************************** USQUE AD FINEM

mercoledì 23 dicembre 2015

Auguri di Natale diversamente utili



Eccoci giunti ai fatidici auguri di Buon Natale. Cosa dire, bè innanzitutto gli auguri, quelli veri intendo, a tutti coloro che ancora hanno coscienza che si festeggia la Nascita di Nostro Signore e affrontano la ricorrenza nel giusto modo, poi ai non pochi amici che celebrano il solstizio d'inverno con lo stesso sentimento di aspettativa e piacevole semplicità, inoltre a coloro che non festeggiano perché non hanno nulla da festeggiare, e sono tanti anche quelli.
Gli altri, resistano, tengano duro. Passerà.
Cene e pranzi con la zia rompicoglioni dall'alito pesante, il parente che non si fa mai vedere ne sentire ma che nelle riunioni familiari tiene la solita concione sulla sacralità della famiglia. Il salasso delle tredicesime perché altrimenti si fa brutta figura a non farsi vedere in giro con qualche sacchetto griffato. Resistete.
Superate indenni  e con ardore un mese intero fatto di migliaia e migliaia di Buon Natale e di Buon Anno e non dovrete mai più dare prova del vostro coraggio. Mai più.
 Insomma, a parte gli scherzi, auguri a tutti, belli e brutti, a chi c'è e a chi ci fa, a chi ci crede, a chi non ci crede, a chi ci crede ma fa lo strano e dice a tutti che non gliene frega niente salvo poi regalare, farsi regalare e scofanarsi il pranzo di Natale con sommo gaudio. Ai nostri giovani ribelli e rivoluzionari con il giubbotto firmato che smettono di fare la rivoluzione perché ci sono i tortellini in brodo della mamma e non è cosa., e poi insomma … bisogna pur rispondere alle notifiche di uozzap. A quelli della mia età che hanno creduto nella rivoluzione ma che poi hanno fatto il concorso alle poste o in banca.
Dai si scherza. Auguri a tutti, agli amici blogger che mi hanno accolto con simpatia in questo primo anno di blog, ai tanti visitatori che timidamente mi vengono a trovare ma non commentano, agli amici della vita di tutti i giorni ma solo se mi hanno fatto il regalo.
Vi lascio con una perla di saggezza: ricordatevi, mettetevelo bene in testa, che ci sono valori fondamentali, vitali, importantissimi. Anche coloro che non credono o che fanno finta di non credere devono sottostare ad essi. I valori fondamentali, quelli per cui la nostra vita può prendere un indirizzo piuttosto che un altro:
i valori della glicemia, i valori dei trigliceridi, i valori del colesterolo.

Buon Natale nè!






© 2015 di Massimiliano Riccardi







sabato 19 dicembre 2015

Continuano i regali di Natale degli amici della blogosfera, commosso è dire poco


Devo dire che dicembre mi ha arricchito di numerosi regali di Natale anticipati, un altro blogger e scrittore mi ha donato una bella, anzi, bellissima recensione del mio romanzo che trovate QUI, e un'intervista molto interessante che troverete QUI. Posso solo dire grazie a Roberto Bonfanti che mi ha regalato spazio sul suo Blog (QUI).

 




Quello di un esordiente è un cammino lungo, lento e difficoltoso, perdonerete il sottoscritto se ultimamente ha calcato un po' la mano, ma credo che molti di voi capiranno. A un mese e mezzo dall'uscita JOSHUA si sta facendo onore. Il merito va tutto ai tanti amici e alla blogosfera. Grazie di cuore.


P.S. cosa ne pensate del book trailer artigianale che mi sono preparato? Può andare?



© 2015 di Massimiliano Riccardi.

giovedì 17 dicembre 2015

ROBERTO BONFANTI uno scrittore tra suoni e musica



Voglio parlarvi di uno scrittore molto particolare, è un artista che a quanto pare vive calato nel mondo delle muse assorbendone tutte le vibrazioni possibili. Ovviamente è un gioco di parole, Roberto Bonfanti è un fonico e il suo ambito è il mondo dello spettacolo, ecco svelato il motivo del titolo del post.
Scrive romanzi, ottimi romanzi, non ha alle spalle una casa editrice ma questo non lo ferma, anzi, riscuote successi a ogni pubblicazione.
Dice di sé:

"Sono nato nel secolo scorso.
Anzi, nel millennio scorso.
Sarà per questo che non mi sento più tanto giovane?
Di mestiere faccio il tecnico audio nel settore dello spettacolo.
Ho da molti anni il “vizio” di scrivere, un po’ di tutto, racconti, poesie, riflessioni, ma solo negli ultimi tempi ho concretizzato in una forma più razionale le mie creazioni.
Ora sono anche editore di me stesso."

In previsione delle feste, vi invito a fare una scorpacciata dei suoi libri, personalmente ho letto "La vita è dura nei dettagli". Bonfanti è uno scrittore che non si perde in fronzoli, il tratto è deciso e non si lascia andare a inutili descrizioni, i suoi personaggi sono sempre ben delineati. Realtà e fantasia si sovrappongono. Mi è piaciuto.
Vi propongo ora una carrellata dei suoi libri, cliccando sul titolo li potrete acquistare, e se avete piacere andatelo a trovare sul suo BLOG Chiacchiere e distintivo, buona lettura.



Sinossi:
Il mio lavoro si svolge nel settore dello spettacolo, faccio il tecnico audio nei concerti, sono un fonico, insomma.
Nel mio campo si verificano spesso situazioni al limite del grottesco nei rapporti con i musicisti e gli altri addetti ai lavori. Quelle che ho ritenuto più interessanti, divertenti e particolari sono finite in questo libro. Si va dalle bizze del musicista che si crede una rockstar alla disarmante ingenuità dell’amatore alle prime armi, dall’amico del chitarrista che viene a darmi consigli perché lui “segue sempre il gruppo” all’imprevisto tecnico che genera contrattempi imbarazzanti. Ci sono capitoli dedicati alle dinamiche che si instaurano fra chi fa musica e chi rende possibile la sua fruizione, figure che dovrebbero collaborare fra di loro, ma che invece spesso di trovano in contrasto. Il tutto condito da considerazioni personali sulla musica e lo show business.
Il titolo è un omaggio al famoso libro di Bukowski. È un’antologia di racconti ispirati alla vera vita del fonico, una dura lotta contro tutti, musicisti, pubblico e organizzatori, fra episodi surreali e piccole-grandi soddisfazioni personali. Non è un libro solo per gli addetti ai lavori, ho cercato di usare un linguaggio poco tecnico e, quando necessario, ho inserito delle note a piè di pagina. Chiunque lo può leggere, si parla principalmente di rapporti fra persone.

Estratto:
Il grande trombettista se ne sta in disparte, passeggia a fondo palco, lontano dal microfono, tiene il tempo schioccando le dita, ogni tanto porta la tromba alle labbra ed emette qualche nota.
Tutto ciò fa molto Miles Davis, ma il suo contributo alla performance è più scenografico che musicale. Comunque è una leggenda del jazz, quindi si becca un sacco di applausi.


Sinossi:
La vita spesso ci appare colma di difficoltà, non solo nei drammi e negli eventi traumatici che ci cambiano l’esistenza, ma anche nei piccoli gesti quotidiani, nello scorrere apparentemente invariabile dei giorni comuni.
La vicenda ruota intorno a uno studio grafico, alle persone che ci lavorano e ad altre figure secondarie, si concentra in uno spazio di tempo di circa due settimane. La narrazione è in prima persona e principalmente al presente, si articola in sette capitoli, ognuno affidato a un personaggio diverso.
Di cosa parla in realtà il romanzo? Non certamente di delitto e castigo. Non può neanche essere considerato un “noir”. Questa è solo la cornice. Parla di cambiamento.
Nella vita di tutti i protagonisti del romanzo ci sono degli avvenimenti e delle situazioni che ne condizionano o ne hanno condizionato l’esistenza.
Alcuni affrontano i loro dèmoni e ne escono tutto sommato vincitori, altri non ci riescono
C’è una sorta di “happy ending” solo per Stefania e Claudio, a premiare la loro evoluzione.
È un lieto fine sicuramente relativo, rimangono fra loro molti punti oscuri, molto “non detto”, ma in fondo questo è più verosimile di una perfetta quadrature del cerchio, cosa assai rara nella realtà.
Le vicende narrate in questo romanzo proseguono nel sequel: Cose che si rompono.

Estratto:
Sono in una strada in mezzo alla campagna. Una fantastica strada da motociclisti. Tutta curvoni e saliscendi. La luna piena rende quasi inutile il pur valido faro marchiato Lucas.
Mi fermo. Sistemo Bonnie sulla stampella. Mi tolgo il casco e lo appoggio per terra. Faccio qualche passo nel campo che costeggia l’asfalto. Mi inginocchio, poi mi distendo a faccia in giù nell’erba folta e soffice, appena umida della prima rugiada.
Dammi oblio.



Sinossi:
Un anno dopo le vicende de "La vita è dura nei dettagli" ritroviamo gli stessi personaggi, prima fra tutti Bonnie, la moto amata da Claudio, il protagonista. Le azioni compiute nel passato tornano a influenzare la vita quotidiana delle persone che gravitano intorno allo studio grafico. Alcuni segreti vengono svelati, c'è chi prende decisioni importanti e chi non vuole compiere di nuovo gli stessi errori.

Estratto:
Mentre parlo cerco di ricomporre i pezzi del frollino, di farlo tornare intero. Ma certe cose non si possono aggiustare. Lei si alza, prende la giacca e la borsa, fa un paio di passi poi si volta. Posso quasi sentire la sua irritazione vibrare nella stanza, come un ronzio.



Sinossi:
Il Professor Leonard Knowall è un personaggio difficile. È scontroso, arrogante e suscettibile. Non se la prendano troppo con lui i sociologhi di professione, gli stimati e riconosciuti maestri dell’analisi comportamentale, se ha osato invadere il loro campo d’azione. In fondo le sue riflessioni e i suoi pensieri sono superficiali e qualunquistici. Lui non è altro che un parvenue della cultura, un uomo che sfrutta la sua notorietà per esprimere delle opinioni davanti a una platea, con modi poco ortodossi e informali, esattamente come farebbe con gli amici al bar. Ama pavoneggiarsi sotto i riflettori e gode del consenso del suo pubblico. Un simpatico cialtrone, insomma. Ma lasciamolo divertire, come direbbe il Poeta.

Estratto:
L’arte deve trascinarvi in sentieri sconosciuti, magari impervi e pericolosi, ma mai consunti come i marciapiedi del vostro quartiere, vi deve aprire porte su nuovi universi, mettere in discussione il quotidiano per mostrarlo sotto un’angolazione diversa. Insomma, deve essere un altro sguardo sul mondo. Più alto. L’arte è simile all’artificio, nel senso che deriva dall’opera dell’uomo, non esiste in natura, nasce prima nella mente di chi la crea, poi va plasmata, modellata dall’abilità e resa disponibile agli occhi degli altri, il processo con cui il vago prende forma, la materia diviene significato, il caos ordine.


Sinossi:
Racconti del periodo 1990-2002.

Estratto:
Era bello stare sulla spiaggia a non fare niente, a tenerci per mano e a raccontarci la nostra infanzia e tutto quello che ci passava per la mente.

Era bello, e quella felicità mi appagava, senza che dovessi fare progetti, pensare al futuro, mi sentivo come un granello di quella sabbia addormentata, vivevo il presente, e mi sembrava che non ci fosse gioia più grande.
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Fine della carellata, ringrazio Roberto per avermi permesso di parlare di lui, per me è stato un piacere. 
Nel più puro spirito della rete si continua imperterriti a promuovere, ho ricevuto tanto dai colleghi blogger e scrittori,  per quel che posso, e tutte le volte che mi capita l'occasione, raccolgo il testimone.



© 2015 di Massimiliano Riccardi

lunedì 14 dicembre 2015

Il post Natalizio più inutile del mondo, facezie tra il banale e lo psichiatrico



Un po' per vezzo un po' per noia ripropongo uno dei primissimi post di questo blog, è passato un anno dalla sua apertura (anche se è operativo e a pieno regime da circa sette otto mesi). Scrissi allora un piccolo sfogo.
Considerando gli avvenimenti che hanno caratterizzato questo 2015 che si sta per concludere devo dire che rileggendolo ho trovato tutto attualissimo. In merito alle vicende della vita, le mie considerazioni sono sempre disincantate e velate di amarezza.
Devo dire che gli accadimenti e la schiacciante realtà hanno svolto il loro ottimo lavoro nello spegnere le illusioni della gioventù, posso però affermare che la speranza è invece sempre pronta a essere alimentata da quello che di buono e bello mi circonda: una pacca sulla spalla di incoraggiamento da parte di un amico, il sorriso e la gioia del mio piccolo bambino, i gesti di altruismo di chi mi circonda, compresi coloro che conosco solo virtualmente e da luoghi lontani sono stati cari e gentili con me, l'amore della mia Donna che sopporta un energumeno di un metro e novantacinque totalmente fuori di testa.
Però, però perbacco, si fa fatica a restare saldi e retti in questo mondaccio infame dove tutto concorre a spegnere e annichilire il bello, il buono e il giusto.
Si tira avanti? Ma certo che sì.
Mai come ora i massimi sistemi hanno poco senso, le ideologie sono così lontane e inutili. Verrà il momento dove gli uomini di buona volontà, singolarmente, in piedi con gambe forti e ben divaricate sui cumuli di macerie della società dell'odio e dell'indifferenza ricominceranno a costruire rapporti veri e veramente umani. Singolarmente ma uniti da quella che un poeta definì "corrispondenza di amorosi sensi".  Accadrà? È già in atto ma non siamo più capaci di coglierne i segnali? Non lo so, ai saggi l'ardua sentenza.
Ecco, qui sotto il delirio del post del 2014. Auguri né, tanto per dire.


"E' Natale, siamo tutti più buoni. Nessuno farà cattivi pensieri, Non ci saranno azioni malvagie. Finalmente concordia tra gli uomini. Finiranno le guerre di religione. Stop all'odio razziale. Per la prima volta  qualcuno prenderà in mano un libro scoprendo che la maggior parte delle cose sono già state scritte o dette e si sentirà meno originale. Finalmente la cultura, la bellezza, l'arte, l'amore, prenderanno il posto della volgarità, della bruttezza morale, dell'ipocrisia. La cattiveria verrà bandita. Respiriamo quest'aria di fratellanza. Siamo tutti fratelli sotto questo cielo. 
Però, cavoli, a giudicare dagli scandali, dalla corruzione, dalla quantità di omicidi, dalle stragi, dalla quantità di perfidia e malevolenza, fratelli e figli  della stessa Puta Madre."


© 2015 di Massimiliano Riccardi.

sabato 5 dicembre 2015

Ferruccio Gianola, in vetrina Joshua romanzo di Massimiliano Riccardi


Un bel regalo da parte di Ferruccio Gianola, nella sua vetrina il mio romanzo: JOSHUA.



Sono cose che riempiono il cuore. La rete è fatta di persone, spesso di persone generose come in questo caso. 
Grazie.
Potete entrare nel blog di Ferruccio da QUI