Ancora una
volta si gioca e si condivide il piacere di scrivere, leggere, partecipare.
Aderisco nuovamente, con gioia, alla
bellissima iniziativa di Patricia Moll:
Adesso, bando alle ciance. Partiamo.
Ecco l’incipit di Patricia:
Era l’alba. Gli piaceva
scendere in spiaggia a quell’ora. In giro non c’era ancora nessuno perché i
vacanzieri erano andati a dormire da poco.
Il silenzio interrotto
solo dalla voce del mare lo rasserenava.
Girovagando,
aveva oltrepassato il promontorio. In una piccola baia seminascosta l’aveva
trovata.
Ecco qui il mio finale:
La vide immediatamente.
Quasi un corpo estraneo per quello che sapeva essere un posto sconosciuto ai
più. Una donna seduta sul bagnasciuga accanto al vecchio relitto rugginoso
eletto a monumento dall'incuria umana. Una donna nera. Indossava una veste multicolore,
inzuppata d’acqua. La modernità del giubbotto di salvataggio arancione stonava
con quel volto di antica bellezza africana.
La donna piangeva. Un
pianto quasi silenzioso ma non meno disperato. Piangeva come solo una madre può
piangere.
L’uomo rimase quasi stordito, quel pianto lo riportava a qualcosa di
ancestrale, in quel lamento così prolungato, inconsolabile, c’era il dolore
della prima madre, di tutte le madri. Cercò di attirare l’attenzione della
donna, quasi timoroso. Il gesto di appoggiarle la mano sulla spalla fu respinto
da un movimento violento del capo, da un tremito del corpo. L’uomo rimase
imbambolato a guardare la sua mano robusta dalle dita nodose galleggiare nell'aria,
sentì che toccarla era stata quasi una profanazione.
Si
tolse la giacca e delicatamente le avvolse le spalle. Decise che avrebbe
rimandato il momento di chiedere aiuto. Si sedette accanto alla donna, così,
semplicemente. Fissò insieme a lei l’orizzonte, le dita rossastre dell’alba a
disperdere i nembi, il mare sino a poche ore prima in tempesta. Non era
difficile immaginare perché stesse piangendo. Ad un tratto fu silenzio,
soltanto il rumore della risacca e il canto dei gabbiani. L’uomo sentì il proprio
braccio stretto con forza da una mano stranamente calda. Voleva aiutarla, in
fretta, ma aveva deciso di lasciare a lei la decisione di muoversi da lì. Un
nuovo rumore a interrompere la quiete della piccola baia, il respiro profondo
di due esseri umani uniti da qualcosa di vecchio come il mondo, che cambia nome in base alla terra di origine ma che da lo stesso fremito dovunque e in
ogni tempo.
© 2017 di Massimiliano Riccardi
Max... che dirti? Sono commossa...
RispondiEliminaSei un Uomo dolcissimo,umanamento incredibile in un mondo chr sta diventando sempre più freddo ed egoista
Sei Grande!!!!!!!
Bacio 😙😙😙😙
Grazie Patri, non credere che sia un grazie gettato lì tanto per dire. Sei gentile con me, sempre.
EliminaUn bacio grande.
Una descrizione romantica di un tema molto attuale. Bello, complimenti.
RispondiEliminaGrazie Verbena, molto gentile.
EliminaVeramente molto bello. In quel pianto ancestrale c'è veramente tutto il dolore del mondo.
RispondiEliminaGrazie davvero, sì, il senso è proprio questo. grazie per avere colto. Benvenuta sul mio blogghetto, ancora grazie.
EliminaUffa Max, mi fai sempre commuovere e combattere contro le lacrime che vogliono uscire a tutti i costi!
RispondiEliminaChe dire la tua sensibilità è sempre grande, in un mondo di egoismi e violenze, soprattutto contro le donne, vorrei che gli altri uomini ti assomigliassero, il mondo sarebbe un posto migliore...
Ueilà, grazie Giulia. Non esagerare, non ho meriti. Sei tu che mi fai commuovere con le tue belle parole.Diciamo che ogni giorno imparo da coloro che pensano che la loro visione sia l'unica visione, coloro che hanno l'idea di un mondo chiuso tra le quattro convinzioni che fanno da trastullo a un ego incosapevole. L'apertura mentale, così come la cultura e la condivisione sono pratica quotidiana, non solo un gioco di stile puramente accademico.
EliminaAnche il tuo finale è molto bello.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Grazie Vincenzo.
EliminaDecisamente d'attualità tramite un'immagine allegorica davvero ben scritta, complimenti :-)
RispondiEliminaCiao Ariano grazie, Sarebbe così bello ripartire dalla semplice e banale comunione di senso di appartenenza ad un unica razza: la razza umana. Utopia, purtroppo. Altra cosa sono il controllo dei flussi migratori e la regolamentazione di ciò che attiene al vivere comune, ma il solo fatto che esista il concetto di razza superiore, ideologia superiore, cultura superiore, lo trovo semplicemente volgare.
EliminaIntenso, molto profondo, Max, sai sempre come arrivare a toccare il cuore delle persone. Quello sguardo condiviso verso l'orizzonte è un'immagine bellissima.
RispondiEliminaGrazie marina. Mi rendi onore. Sono molto contento, si gioca un po' con le parole e si fa gruppo. Con un occhio a ciò che abbiamo nel cuore. Mariiiiiiiii... grazie.
EliminaUn racconto molto toccante che affronta in maniera discreta ma allo stesso tempo profonda un tema attuale,complimenti per l'attenzione con cui hai affrontato questo argomento.
RispondiEliminaGrazie Francy. Sono molto contento che ti sia piaciuto. ti coinvolgo sempre nei miei deliri. Per fortuna ancora non ti sei stancata, spero.
EliminaCoinvolge tutti Francesca. E' un terremoto, non è un complimento.
EliminaUff
EliminaBravo Max, in questi tempi in cui si progettano muri per dividere gli esseri umani anche condividere un breve momento di poesia è un atto di resistenza.
RispondiEliminaGrande Robi, hai detto giusto. Non che la mia prosa sia poetica, però è resistenza, sì, anche contro il mio stesso pregiudizio latente eh, non punto il dito necessariamente contro qualcuno. Grazie davvero.
EliminaOttimo finale. Molto bravo. Un abbraccio Max.
RispondiEliminaGrazie Mariella. Un salutone. A presto.
EliminaLetto finalmente, al solito sai muovere le emozioni attraverso quello che scrivi, in più c'è la parte legata a una problematica tragica dei nostri tempi, un finale prezioso.
RispondiEliminaBravo!
Ciao Glò, grazie. Di solito prima mi emoziono io per certe cose e poi le scrivo.Poco professionale e molto umorale, però lo sai che non riesco a scrivere in altri modi. Sono molto contento che ti sia piaciuto. Molto.
EliminaMolto bello. Un racconto che dimostra la profonda umanità nascosta dietro il colore della pelle, che ci rende tutti uguali. :-)
RispondiEliminaP.S. ieri ho fatto il primo esperimento de #imieiprimipensieri. è andato benone! :-D
Ciao Chiara, ti ringrazio, un modo diverso per parlare di razzismo, si gioca con le parole e i concetti.
EliminaHo letto qualche post inerente la tua iniziativa. Se riesco provo partecipare, ho solo bisogno dell'abbrivio.
Ok. Quando lo fai avvertimi, così quando proporrò la seconda puntata (terza, se si considera anche l'introduzione) metterò il link. :)
EliminaSì, mi ci vuole lo sturm un drang emotivo. Poi, quando parto parto, e non mi fermo più 😃😃😃
EliminaBello e amaramente vero. Complimenti, Max!
RispondiEliminaGrazie Cristina. Mi fanno piacere i tuoi complimenti. Ancora brava per il tuo post, interessante come sempre.
EliminaBrio, eh... Tu sei un poeta, Massimiliano! Di un'intensità struggente e alta, altissima. La scrittura ti appartiene, più di quanto appartenga a tanti che ne fanno il loro sostentamento o ai molti che ostentano e ostentano... La scrittura ti appartiene, perché attraverso la scrittura tu riesci a far vedere le cose che il tuo cuore vede, e questo è un talento che possiedono in pochi eletti.
RispondiEliminaLeggerti è emozionarsi, ad ogni occasione.
Cara Irene, queste sono le parole più belle che si possono dire a uno che tenta di scribacchiare e di tasmettere qualche piccola emozione. Grazie. Lo faccio con la consapevolezza di essere niente nel mare magnum degli scrittori, però se la mia vocina ogni tanto viene sentita da qualcuno, tanto mi basta. Devo dire che TU, tu si che sei potente nella tua scrittura..
EliminaSi, pure mio marito dice che sono POTENTE... a tartassargli la pazienza(per dirla alla bonaria maniera)! ahahahahahhaha... Comunque c'è una cosa che ci accomuna, Massi: i litri di caffè e le sigarette prima, durante e dopo (la scribacchiata! sia mai che chi si ritrovi a leggere chissà cosa vada a pensare :D). Dipenderà da quello?...
EliminaHo letto ovviamente l'intervista di Freccero: strepitoso!
Senza le mogli che ci "tartassano" siamo poca cosa. Dobbiamo prenderne atto. Sono contento che sei passata anche da Marco Freccero, mi ha fatto un bel regalo e spero di avergli portato un po' di visibilità in più.
EliminaLibri, chiacchiere, sigarette e caffè: FANTASTICO.
L'arte di saper trasmettere le emozioni e le sensazioni nelle righe. Ecco quel più che tu hai doc mio..ahahaha so che adesso ti arrabbi, ma sei sempre il mio doc!
RispondiEliminaBacissimo e bravissimo
Grazie Nella, ci provo, alla fine è l'unica cosa che mi interessa della scrittura.
EliminaUn bacione grande anche a te e ancora grazie per venirmi sempre a trovare. Io ci tengo a te.
Che bello, molto attuale e nello stesso tempo universale.
RispondiEliminaCiao Silvia, questo è il succo di come la penso. Altro che muri.
EliminaGrazie davvero.
Bellissimo infinitesimalmente attuale.
RispondiEliminaNel grande dolore non c'è che la condivisione senza parole.
Ai love Massimiliano, sei l'orso che sotto la pelliccia nasconde un cuore d'oro.
Cavoli Anna Maria, grazie. Mi fai commuovere. Grazie.
EliminaQuasi mi sfuggiva questo tuo racconto e ho rischiato di perdere uno di quei momenti imperdibili che regalano una forte emozione, quell'emozione che commuove e ci immerge in fatti reali che a volte vogliamo ignorare per egoismo e anche per cercare di vivere più serenamente.
RispondiEliminaSei mitico!
Cristiana
Cristiana, TU, tu mi fai gonfiare il petto di orgoglio, ho voluto parlare di razzismo da una prospettiva diversa, non rancorosa, non rivendicativa. Parlare di "corrispondenza di amorosi sensi" tra esseri umani. Grazie, grazie, grazie.
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