scrivere per vivere vivere per scrivere

scrivere per vivere vivere per scrivere
La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. (René Descartes) ********************************************************************************************** USQUE AD FINEM

sabato 29 aprile 2017

Insieme raccontiamo 20: La Caina


Ennesimo appuntamento con Insieme raccontiamo. Appuntamento numero 20. 
Per  chi non conoscesse l'iniziativa, si tratta di un gioco che prevede un incipit scritto da Patricia, e la creazione di un finale, con un limite di parole e a tema libero, scritto dai partecipanti.
QUI trovate il post di lancio della madrina Patricia Moll



Spero di divertirvi come mi sono divertito io a giocare con le parole e la fantasia.


L'incipit di Patricia

Porca miseria! Era in ritardo e si era pure persa. Non essere capace a leggere le cartine era grave e non avere il gps era pure peggio.
Da quello che ricordava non doveva attraversare un bosco ma una città. Menomale che ne stava uscendo e forse così avrebbe incontrato qualcuno a cui chiedere informazioni. E magari far benzina… accidenti! Il serbatoio era quasi vuoto. Ma non aveva fatto il pieno prima di partire? Forse l’auto aveva qualche problema o sbagliando strada l’aveva allungata....
“E come mai è così buio ?” si chiese.
Lasciata l’oscurità creata da quegli enormi castagni così alti da non lasciarle intravedere il cielo, aveva sperato nel sole e invece…. “Ci mancava ancora il temporale!”
Tuoni e fulmini a raffica e là, nel prato alla sua sinistra… la casa… quella che aveva sognato la notte precedente e quella prima ancora. Da settimane la sognava ormai.
Vecchia, in pietra, con una torretta su un lato… costruita su un terreno incolto a fianco di un fosso pieno di acqua… sotto un cielo nero che illividiva a causa dei lampi violenti come esplosioni nucleari.
E quella finestra a piano terra illuminata...
L’auto inchiodò improvvisamente come se avesse premuto di colpo il freno ma lei non lo aveva nemmeno sfiorato.

Il mio finale

Scese.
Dovette alzare il bavero della giacca nell'illusione di proteggersi dal vento. Alzò gli occhi al cielo e vide che un banale temporale si stava trasformando in qualcosa di peggio. Sussultò a causa di un tuono vicinissimo.
Tornò a guardare in alto, il cielo era oramai completamente coperto da spesse nubi nere. Macchie di luce dai colori cangianti mulinavano, a tratti sembravano quasi contrarsi e dilatarsi, come gigantesche bocche il cui fondo era più buio che mai.
Cadde improvvisa una pioggia fitta e violenta.
Corse prendendo come riferimento la luce giallognola e tremolante della finestra al primo piano. Sentiva il cuore scoppiare nel petto, faceva fatica a contrastare il muro d'acqua e il vento, la luce pareva allontanarsi sempre di più a ogni passo. La forza d'impatto della pioggia le impediva di tenere gli occhi aperti. Fu presa dal terrore. Immagini  le balenarono alla mente: la sorellina che venticinque anni prima aveva lasciato morire in quello specchio d'acqua senza soccorrerla e senza chiedere aiuto. Ricordava il puro godimento di quegli attimi fomentato dalla brutale invidia che la spingeva a desiderare di vederla morta. Adesso, per la prima volta, quei sentimenti la sconvolgevano. Non era pentita, ma  terrorizzata senza capire il perché.
Scivolò a terra battendo la testa su di una pietra. Perse i sensi.
Quando si riprese vide che aveva smesso di piovere.
Il panorama era cambiato, della casa soltanto macerie, tutt'intorno nebbia, terreno ghiacciato e scivoloso. Nessun suono se non quello dei suoi ansiti.
Paura.
Poco più avanti la foschia parve diradarsi. Vide la sua auto accartocciata contro l'unico albero di quello che prima era un bosco.
La nebbia si dissolse. Si guardò intorno. Nulla intorno a lei. Una terra desolata e fredda. Una distesa di ghiaccio che si estendeva a perdita d'occhio.
Tornò a guardare verso la macchina, si fece ancora più vicina. All'interno un corpo senza vita: il suo.
Urlò. Un grido che partiva dal profondo ma che non aveva voce.
Sola.



© 2017 di Massimiliano Riccardi

40 commenti:

  1. Risposte
    1. Grazie Ivano. Anche questa volta siamo tantissimi. Sono contento.

      Elimina
  2. Bellissimo Massimiliano. Come sempre! Questa volta ho partecipato anche io e per la prima volta. Vero: ci si diverte un sacco!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Giuseppe. Cavoli, hai partecipato anche tu? Ma che bello, Patricia sarà contenta, corro a leggerti.

      Elimina
  3. Complimenti massy un finale inconsueto, inaspettato....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Francy. La Caina, il nome di una delle zone del 9° cerchio dell'inferno dantesco

      Elimina
    2. Figurati se non ci mettevi un riferimento ai classici. Bello però.

      Elimina
  4. Bellissimo, narrato con la giusta suspence in poche righe fino al colpo di scena finale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Ariano, è stato divertente. Grazie davvero per il complimento, ci tengo al tuo giudizio, bello o brutto che sia.

      Elimina
  5. Il figliol prodigoooooooooooo!!!!!!! ahhahaahahhahahahahaahahha
    E dopo lò sfottò...bravissimo! Bel finale. Col colpo di scena.
    Certo che la sorellina ha saputo aspettare eh per vendicarsi.... beh, che la vendetta va gustata fredda....
    Ciao Stella!!!! Grazie anche a te!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sempre a sgridarmi gne gne gne, solo l'ultimo ho saltato 😉😉😉
      Davvero ti è piaciuto? Sono contento. Mi sono ispirato al sommo e ho creato un bellissimo inferno per la protagonista.

      Elimina
    2. Ma quanto mi diverto a prenderti per i fondelli😂😂😂😂😂😂
      Comunque sì mi e piaciuto davvero!
      Ciaooooo

      Elimina
    3. Fai bene, me lo merito 😂😂😂😂😂
      Sono contento ti sia piaciuto, scritto in dieci minuti ma con il cuore e intensamente.

      Elimina
    4. Ovviamente il "me lo merito" è legato alla presa in giro, non al complimento eh!?

      Elimina
  6. Hai visto che non mi ero sbagliato sul tuo conto? Adoro sti racconti letti con metà fiato, l'altra metà sta sospesa sotto il soffitto. Lo potevi anche intitolare come certi romanzoni dell'ottocento, tipo Dumas, "Venticinque anni dopo". Bella la venderra della sorellina. Bravo tu. Io mi sono divertito su un altro programma, l'umorismo nero oppure nero solo a metà. Ho mandato a Pat nel suo blog Myrtilla's house il mio finale, leggermente diverso dal tuo, ma sempre...bagnato.
    Ciao, Massimiliano. Alla prossima.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Vincenzo, grazie. Ho costruito un inferno tutto speciale per la protagonista, l'ho intitolato la Caina per questo e in effetti non è esattamente la sorellina a vendicarsi, ma la giusta punizione per un crimine (sarebbe bello accadesse anche nella vita reale eh?).
      Stasera passo a leggere il tuo. Grazie ancora.

      Elimina
  7. Ha ragione Vincenzo, un bel finale concordo con lui e con il suo commento.

    RispondiElimina
  8. Vabbè, dopo la mia sfuriata sulla noia di oggi, vengo qua a prendere na boccata d'aria fresca. Il tuo finale non è monotono, non è scontato, non è noioso. Mortale si, però. 😂😂😂

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Mari. Il tuo sfogo è sacrosanto, lo condivido in pieno. Il commento che ho lasciato nasce per amor di discussione, voglia di agitare un po' le acque facendo lo scioccherello, tutto lì. Scherzando e ridendo si dice molto.
      In merito al raccontino, quel poco di buono che c'è lo devo al vecchio Dante, è lui che mi ha ispirato in termini di "location". Grazie di cuore per il bel complimento, questo sì che è aria fresca e rigenerante

      Elimina
  9. Massimiliano ti avevo detto che sarei passata, perché il tuo racconto che merita menzione, ed eccomi qua. Finale da brivido, "Chi la fa se lo aspetti", alla tua protagonista sta proprio perfetta la landa desolata e ghiacciata. Certo che la fantasia non ti manca, aspetto la nuova Divina commedia di M.Riccardi. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Anna Maria, sei sempre molto gentile con me. Non dire certe cose che il vecchio dante si rivolta nella tomba. Però son contento sia piaciuto, cerco di dare il meglio quando partecipo all'iniziativa della super Patri. Un bacione.

      Elimina
    2. Bé a me sembra che anche nei i tuoi post inutili, non te la cavi male ;)

      Elimina
    3. Ci metto il cuore, oltre a sperimentare e a mettermi in gioco con la scrittura. Grazie Anna Maria, mi fai felice.

      Elimina
  10. Bravo! Assolutamente originale e imprevisto! E sì c'è stoffa!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cavoli, grazie Nadia. Sono contento. Queste sono carezze, grazie.

      Elimina
  11. Dio è dentro di noi come dice S.Agostino...Tardi ti amai bellezza, così antica e così nuova,
    Tardi ti amai.
    Tu eri dentro di me, ed io ero fuori. Lì ti cercavo.
    Deforme
    mi gettavo sulle belle forme delle tue creature.
    Tu eri con me, ma io non ero con te.
    Mi tenevano lontano da te le tue creature,
    inesistenti se non esistessero in te.
    Mi chiamasti e il tuo grido sfondo' la mia sordità,
    balenasti e il tuo bagliore dissipò la mia cecità,
    diffondesti la tua fragranza e respirai e anelo verso te,
    Gustai
    e ho fame e sete di te
    mi toccasti e arsi dal desiderio della tua pace.
    Dalle Confessioni S.Agostino

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bello e vero. Credo che dentro di noi alberghi spesso anche il male. L'essere umano è in bilico tra il divino e l'oscurità.Non esistono le persone neutrali, chi non si schiera è di per se alleato delle forze oscure. In questo raccontino la protagonista l'inferno se lo è creato da sola con i suoi atti.

      Elimina
  12. Ma che bello! Bello tutto, a partire dal titolo! Grandissima prova, Max.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Cristina, grazie. Un piccolo omaggio al nostro Dante, sperando non si rivolti. Grazie ancora.

      Elimina
  13. Adoro Dante, e l'inferno della protagonista del tuo racconto se l'è meritato tutto ;)
    Il finale me lo aspettavo, perché ne ho fatto uno analogo anch'io, ma nel mezzo del cammin di nostra vita .... bellissimo.

    Marina

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si è cancellato un "BRAVO" prima della firma :O
      Ciao
      Marina

      Elimina
    2. Grazie Marina, si giochicchia con le storie, i racconti e, perché no, con i classici. Grazie davvero

      Elimina
  14. Wow, risvolto molto distopico e inquietante, bravissimo Max!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Giulia, grazie, mi sono ispirato alla Caina descritta da Dante (si rivolterà nella tomba). Grazie per il complimento, fa sempre un gran piacere.

      Elimina
  15. Ma che finale mozzafiato Max. Io questo mese ho bigiato, ma come sempre, dall'ottimo incipit di Pat si arriva a degli straordinari finali.
    Appena ho tempo cercherò di leggervi tutti.
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Mariella, grazie, sono contento ti sia piaciuto.
      Mi spiace per il brutto periodo che hai passato, non ne sapevo nulla, pensavo a un'assenza dal blog per motivi futili. Un abbraccio.

      Elimina

I commenti sono graditissimi, nessuna opinione verrà censurata. Grazie a chi avrà voglia di lasciare un segno del suo passaggio