scrivere per vivere vivere per scrivere

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La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. (René Descartes) ********************************************************************************************** USQUE AD FINEM

lunedì 3 aprile 2017

Inutili facezie. Cazzeggio in merito ai colori della nostra vita


Il blog è fermo da circa un mese, pazienza. Nessuna analisi da proporre, nessuna disamina sui massimi sistemi. Propongo soltanto un paio di riflessioni nel mio consueto modo sgrammaticato. Armatevi di pazienza e comprensione e vogliatemi bene. È stato un periodaccio 😃
Giornate intere passate a fare cose, risolvere problemi. Può capitare anche, ad esempio, di tornare a casa dopo dodici ore di notte trascorse a sentire urla, contenere gli impeti di un anziano che perde il senno a causa dell'ospedalizzazione, tranquillizzare un giovane uomo terrorizzato perché colpito da infarto. Ore passate a "fare cose", interminabili ore. Somministrare farmaci, combattere contro la voglia di urlare a causa dell'allucinante e ipnotico cicaleggio dei monitor, delle pompe infusionali che si bloccano e chiedono attenzione come se fossero vive e in grado di chiamarti. Sempre con gli occhi sulle tracce elettrocardiografiche attenti a eventuali modifiche. Tralasciamo il sangue, la merda, la morte, il dolore, la noia, la delusione, sono dettagli sempre compensati dalla consapevolezza di aver fatto tutto al meglio per la salute dei tuoi pazienti. Può capitare di essere stanchi di tutto ciò, cazzarola, la notte è fatta per dormire. 
Così si dice. 
Dentro di te c'è del buio, spesso e consistente, assonnato, puzzolente, rabbioso.
Torni a casa e il tuo nano è già sveglio, pronto per andare all'asilo. Inganna il tempo prima di incominciare la sua giornata. Vorresti soltanto andare a dormire, ma ti imponi di dedicargli del tempo. È giusto. Fa bene al cuore. Lo guardi.

Gesti minuti. Sguardi stupiti. Risate argentine. Gioia.
I movimenti sono goffi, senza un vero scopo preciso, così sembra. Manipolazione della materia, contatto con il reale.
Ti guardo giocherellare con le formine e i pennarelli. Sono stupito da come oggetti solidi e con uno scopo preciso si trasformino in mezzo per creare altro. I colori fluiscono come pensieri lasciati liberi, finalmente. C'è confusione e apparente disarmonia. L'improbabile è solo nei miei occhi di adulto, ovviamente.
Le immagini hanno un senso, alla fine. Figure di case, abbozzi di alberi, persone. È rassicurante per un adulto riconoscere qualcosa di famigliare.
Il flusso potente è però nei colori. Il rosso e il giallo, dinamico e caldo sfondo. Il tratteggio di nero che spicca lontano, come un confine violato dal resto della follia cromatica. Verde, arancione, blu, rosa, azzurro, e nuovamente rosso arancione e giallo. Arcobaleni che non hanno linea e direzione attraversano le immagini. Il vero senso del disegno, forse.
Scoperta. Speranza. Sogni. Fiducia. Tutto appare chiaro. Non c'è limite. 
Il foglio bianco sembra non essere in grado di contenere la marea montante delle emozioni. Spruzzi e sprazzi di colore tentano di lasciare la superficie. Non sono tratteggi timidi. Forzano lo spazio, lo superano. Travalicano l'ordine costituito dai bordi del foglio. Il fulcro del disegno è il centro. L'esplosione di cromatismi che si irradia. C'è senso di libertà in tutto ciò. Tutto appare possibile. In effetti, tutto è possibile quando si hanno cinque anni e i colori sono semplicemente particelle di anima, sentimento, risate e pianto. Pensieri che prendono forma e impalpabile lucentezza. Non c'è soddisfazione al termine dell'opera, c'è voglia di passare ad altro. Moto continuo, moto perpetuo. Voglia di esplorare, sperimentare, osare.
Vorrei avere la tua visione, ritornare a quel periodo dove tutto partiva dal centro, da noi stessi. Quando i confini erano ancora da definire, anzi, quando i confini apparivano qualcosa di sconosciuto. Prima che la vita, il lavoro, le regole, le convenzioni sociali, il "si fa così", ingabbiassero il naturale desiderio di essere un tutt'uno con la luce, l'aria, il sole, il cielo, la vita. Conserverò quel disegno, come tutti gli altri del resto, ma già catalogarlo e conservarlo è fargli torto. La tua tavolozza è molto più grande, quelli che conservo sono solo tasselli di un disegno più vasto. L'immaginifico e il concreto si confondono. Quello che è vero non è vero, e per questo ancora più reale. Non si tratta di semplice fantasia, c'è del lavoro dietro. La costruzione di un mondo che parte dal profondo e che attraverso il gesto di piccole mani ancora goffe, cerca di toccare altri mondi, infiniti mondi ancora da scoprire.

Luce.



© 2017 di Massimiliano Riccardi

53 commenti:

  1. Buongiorno! O buonanotte? Buona vita. :-D

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    1. Ciao Darius, altrettanto a te, cazzarola, altrettanto 😃 grazie.

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  2. A quanto pare non esistono solo il bianco e il nero. ;)

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    1. Ciao Salvatore, ho il sospetto che tu te ne sia accorto da tempo, caro il mio narratore di sfumature della vita. Un abbraccio.

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  3. Gli occhi dei bimbi sono puri come il loro cuore e cervello. Vedono cose che noi ormai non vediamo più perchè "abbruttiti" dalle esperienze di vita.
    Bell'età, la loro! Loro sono veri! Noi... a volte sì, altre no, altre solo a metà.
    Bacio e bentornato. Mi mancavano le tue facezie!

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    1. Ciao Patri, grazie. È vero quello che dici, siamo troppo condizionati noi adulti. Da mille cose. Mancava anche a me cazzeggiare con il blog. Ora passo anche a tempestare di sproloqui i blog altrui. Bacio grande.

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  4. Bentornato :-)
    Sai, il problema a volte è proprio questo: a noi potrebbero anche rimetterci i pennarelli in mano e dirci: non preoccuparti di nulla, pensa solo a disegnare.
    Ma non sarebbe più la stessa cosa.

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    1. Ciao Ariano, grazie. È vero, non sarebbe la stessa cosa, ma sarebbe bello provarci. Forse l'anelito che ci spinge verso l'arte è proprio questo.

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  5. Bentornato Massimiliano ☺
    E vorrei poter fare come tuo figlio e dedicarmi ai colori che fluiscono in me, ma non posso, sono stata contagiata dal dovere. Che fatica essere adulti! E tu lo sai ...
    Un caro saluto
    Marina

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  6. Bellissimo post, davvero.
    La notte è fatta per dormire se bisogna lavorare; ma è anche da vivere, in certe occasioni :)

    Moz-

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    1. Grazie Miki. Sì, alla fine mi lamento ma ho scelto questa vita e in fondo mi sta bene così. Grazie per il complimento, detto da te che sei un super blogger fa piacere.

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  7. Rieccoti, finalmente, bene, sono contenta di rileggerti.
    I bambini, i loro disegni, be', io che li vedo all'opera tutti i giorni e ti assicuro che rimango rapita dal loro modo di interpretare la realtà attraverso l'accostamento di colori, forme, linee. I loro disegni sono veri capolavori irripetibili, meravigliosi. Ogni disegno un viaggio nel loro mondo.
    Ciao.
    sinforosa

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    1. Ciao Sinforosa, è vero, si svela un mondo guardando i disegni dei bambini. Ora che sto invecchiando cerco di farci più attenzione. Grazie per il bel complimento.

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  8. Navigare random per approdare qui. La poesia nelle tue parole quando parli di quella dolce ed innocente figura sono aria pulita.

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    1. Cavoli Daniele, grazie. Mi fai veramente contento con questo apprezzamento. Un saluto e benvenuto in questo blogghetto.

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  9. Forza e coraggio che fai un bellissimo mestiere e soprattutto complimenti per la tua umanità, che nel tuo settore purtroppo non appartiene a tutti ( ed un po' anche lo capisco). :-)

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    1. Ciao Raffaele, grazie. Sono uno dei tanti, ma ci provo a fare del mio meglio. Spero che tu stia meglio, un abbraccio.

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  10. Grande Cassidy, grazie, è un piacere anche per me essere ritornato a cazzeggiare nella blogosfera.

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  11. Concordo, visto che sono papà anch'io e spesso i miei figli mi fanno dimenticare i problemi quotidiani.
    Saluti a presto.

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    1. Vero Vincenzo, verissimo, sono la nostra ancora di salvezza.

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  12. I bambini molto spesso ,con la loro semplicità e purezza nell'affrontare il mondo che li circonda, ci aiutano a trovare quella pace e spensieratezza che per vari motivi a volte noi adulti non riusciamo a trovare dentro noi stessi.....

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    1. Sì, è vero. Sono anche la misura di quanto vali, è facile disattendere a quelle che sono delle semplici ma importantissime richieste di attenzione.

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  13. I bimbi, con le loro uscite spontanee e le osservazioni che ti fanno intuire come saranno, e gli slanci d'affetto e la loro immersione nel fare qualcosa che li appassiona, come un disegno appunto, sono un toccasana per riportare un'oasi di serenità nella stanchezza fisica o mentale di un genitore. Purtroppo alcuni genitori non percepiscono e i bambini lo sentono, al contrario del tuo cucciolo che ti sarà grato per sempre.
    Cristiana

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    1. Ciao Cristiana, hai ragione ed è vero quello che dici, il fatto è che sono io a essere grato a lui. Non ho merito, sarà che invecchiando mi sto rincoglionendo ma sono letteralmente rapito dal suo mondo. È strano, ho visto e fatto di tutto nella vita, ma le lezioni più importanti le sto imparando da un bambino, son scemo eh?

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  14. Sono un'esperta di gesti minuti, sguardi stupiti, risate e gioia. :)
    A cinque anni si inventano mondi possibili e si costruiscono sogni inconsapevolmente, ma è bello rivivere certi momenti con la consapevolezza della maturità. Ogni cosa ha il suo tempo per manifestarsi: un tempo per essere colore e uno per essere bianco e nero, l'importante è sapere che tutto fa parte della vita che va avanti. Un giorno i tuoi pensieri saranno quelli del tuo piccolo divenuto grande, magari anche papà. :)

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    1. Grande Marina, so bene che sei esperta, artista, professionista, mamma. Devo dire che mi ritrovo a essere riconoscente nei confronti del mio nano, mi sta insegnando molto. Ho visto e fatto di tutto, nel bene e nel male, ho raggiunto consapevolezza e certezze in molti ambiti, lui mi mette alla prova e mette nuovamente in discussione tutto. Questo è un bene. Un bacione grande a te Marina, sei speciale.

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  15. Bentornato, Massimiliano, e non preoccuparti del blog! :-)

    Anche a me piace molto osservare i bambini in azione. Hanno una logica tutta loro, che spesse volte ti spiazza. Mi fai ricordare in questo momento la battuta di un film ambientato a Berlino durante la Seconda Guerra Mondiale, Rosenstrasse. C'era una bambina che recuperava una bambola tra le macerie di un bombardamento, e la signora che la accudiva obiettava: "E' rotta," perché le mancava una gamba. E la bambina: "Ma non è mica colpa sua!"

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    1. Ciao Cristina, grazie. È vero quello che dici. Complimenti per la citazione, ricordo molto bene quel bellissimo film. La risposta della bambina dice tutto e tanto di più.

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  16. "dove tutto partiva dal centro, da noi stessi." il tuo bimbo senza saperlo ha creato un mandala che tu hai descritto con parole bellissime. Grazie per aver condiviso questo scorcio di vita familiare.
    PS la tua mogliettina sta bene ora?
    Baciobaciobacio a tutti e tre.

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    1. Ciao Anna, grazie a te per la graditissima visita. I bambini sono gli unici veri creatori di mandala, noi abbiamo dimenticato come si fa, troppo attaccati al concreto, non sappiamo più interpretare i simboli. Un bacione e un grande abbraccio anche a te.

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  17. ciao Max, puoi contattarmi per mail? annamariabnn@gmail.com

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  18. Bentornato Massimiliano!... Sono i bambini i bambini il vero arcobaleno del mondo. Io i miei non smetterei mai di osservarli e sopratutto di attingere da loro per guadagnare energia e buonumore. Forse, tutto sommato, neanche un adulto perde veramente mai quella capacità di sprigionare luce e colori; tocca solo scavare un pò dentro, lasciarsi andare a questa o a quella sfumatura, non smettere mai di sognare, insomma; che sembrerà una frase fatta ma da sempre son convinta funzioni sul serio.

    Un abbraccione!

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    1. Ciao Irene, sono convinto anche io di quello che dici, per gli adulti è un po' più difficile perché ci sono troppe maschere, non tenute su con l'elastico ma inchiodate sulla carne, ma ce la si può fare.
      UN grande abbraccio anche a te e grazie di cuore.

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  19. Che bel post. Ti sembrerà un commento banale, ma in questi giorni un po' difficili per me, trovarmi al cospetto di una tavolozza di colori, mi ridona speranza.
    Grazie amico. Spero tutto bene per te e per i tuoi. Ti abbraccio.

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    1. Grazie Mariella, grazie davvero. Spero che tu riesca a tenere duto e a risollevarti. Per me i colori sono l'amore e l'amicizia, sono grato a chi mi tira fuori quel poco di luce che nonostante tutto ho ancora dentro. Mi pare di capire che siano brutti tempi un po' per tutti. È un brutto mondo, ma io resisto, persisto, insisto. Devo.

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    2. Non amo parlare sui blog dei miei problemi personali e di salute. Ho un po' di "affanni" da risolvere. Grazie per le tue parole, le apprezzo molto. Abbraccio.

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    3. Forza. Mi pare di capire che sia una cosa che a te non manca. Ti sono vicino, un abbraccio anche a te.

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  20. Che meraviglia questo post! Mi ci voleva proprio qualcosa per risollevarmi, anzi, per ricolorarmi l'umore :-)

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    1. Cavoli Silvia, ti ringrazio. Soltanto piccole riflessioni, non ho meriti, quel poco di buono lo devo a un babanetto di cinque anni.

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  21. E meno male che ci sono i bambini con i loro colori e la loro visione cristallina della vita a ricordarci che il mondo può essere anche bello e leggero. Un abbraccio Giulia

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    1. Ciao Giulia, per fortuna, è vero. Anche a ricordarci che molto spesso il vero significato delle cose è nei dettagli più che nell'ambaradam della vita quotidiana. Un abbraccio anche a te.

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  22. L'infinito, per fortuna, può diventare abbastanza piccolo da essere contenuto in un foglio: un bambino lo sa, e sa anche che ne può disegnare e costruire quanti ne vuole.

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    1. Ciao Massimiliano, è così, alle volte l'infinito è in un dettaglio, in un colore, attiene alle emozioni che come l'amore sono l'unico vero universo in espansione. Ti ringrazio per le tue belle parole e benvenuto su questo blogghetto.

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  23. Vedi, questi spaccati di vita sono belli perché veri, autentici, senza finzione alcuna.
    Raccontarsi, raccontando quei suoni e suggestioni e forme che appartengono al vissuto quotidiano, è sempre sinonimo di onestà.

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    1. Ciao Luana, grazie. Non ho meriti, rimango sempre incantato nell'osservare la complessità dipanarsi grazie a gesti semplici, ho solo da imparare dal mio piccolo delinquente minorile.

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  24. Ma è bellissimo questo post!
    I bambini sono un concentrato di energia, capaci di trasformare ogni occasione in qualcosa di straordinario. Soprattutto quando sono molto piccoli, i loro occhi vedono una realtà che si cela al nostro sguardo sempre più ottuso e, siccome sono generosissimi, provano a restituircela. Quando, anche solo per un istante, riusciamo a intercettare un barlume di quel loro universo luminoso, osservando un disegno, un piccolo gesto, o ascoltando una melodia di loro invenzione, ecco che si compie la magia: anche il nostro mondo viene meravigliosamente contaminato.
    Hai ragione, Max, non solo dai figli c’è sempre tantissimo da imparare, ma essi ci fanno dono di qualcosa di estremamente prezioso: la speranza.

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    1. Ciao Clementina, ti ringrazio per aver trovato il tempo di leggere questa accozzaglia di pensieri. È sostanzialmente il succo di quello che cerco di dire ogni volta: dovremmo fermarci ed eventualmente tornare metaforicamente sui nostri passi. Noi adulti siamo troppo distanti da quell'impeto primigenio che ci portava a guardare il mondo con occhi pieni di gioia e di speranza. Il contrario, l'altra faccia della medaglia, l'oscurare quella visione, è un po' l'argomento del mio thriller. Alla fine tutto torna, sempre e inesorabilmente. Alla fine senza amore e senza quel pizzico di meraviglia tipica del bambino che è in noi diventiamo delle brutte persone. Dei mostri se operiamo per spegnere quella luce.

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