Letteratura, arte, cinema, musica, società. Infinitesimale come quello che so rispetto all'infinito che ancora devo scoprire.
scrivere per vivere vivere per scrivere
La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. (René Descartes) ********************************************************************************************** USQUE AD FINEM
I bilanci
non mi sono mai piaciuti. Forse perché evocano la fine di un percorso. Mi
limito soltanto a rievocare alcune tappe della mia vita. Tra queste c’è l’incontro
con la donna della mia vita, colei che mi sopporta da tredici anni e che da sei
è mia moglie (ieri abbiamo festeggiato l'anniversario). Lei è meravigliosa mentre io sono un vecchio orso casinista con troppe
cose da farsi perdonare, questo in generale.
Questi
ultimi anni sono stati difficili, ho avuto seri problemi di salute che hanno
stravolto l’esistenza della mia piccola e coraggiosa famiglia. In compenso ho avuto la
prova di cosa significa avere accanto una persona che ti ama oltre ogni limite.
In molte occasioni mi è venuta a mancare la forza che sempre ha caratterizzato
il mio modo di affrontare la vita, ma non sono mai crollato. Questo perché al
mio fianco c’era chi non ha mai smesso di sorreggermi e di spronarmi. Spesso
con parole dolci e di conforto, e altre volte, quando necessario, con sonori
calci nel sedere. Devo dire di aver riscoperto quanto il linguaggio dell'amore sia sempre diversificato: spesso le parole e i gesti vanno tradotti correttamente. È però necessario essere attenti per non perdere alcuni dettagli fondamentali, sfumature essenziali che sfuggono a una lettura veloce.
Quindi
nessun bilancio, ma la celebrazione dell’amore mio sì.
Adesso
potete tutti andare a prendere qualche anti diabetico, leggere certe
sdolcinature nuoce alla salute.
Forse non è
il modo migliore per tornare a scrivere sul blog ma non posso farci niente, mi
girava così.
Ho
trascurato molte persone che mi hanno onorato della loro amicizia virtuale, mi
scuso.
Un poco
alla volta, ricomincerò a scrivere sul mio bloggetto.
Devo dire
che il fatto di aver riscontrato una continua lettura dei miei post nonostante
la latitanza del sottoscritto mi sprona parecchio, oltre trecentomila visite non
sono poche per un blog in disuso da tre anni.
Vedremo.
Non ho nemmeno idea di quale linea seguire. Probabilmente tornerò con i miei
cazzeggi, facezie e post inutili.
Periodo pesante a causa di
problemi di salute che si trascinano e conseguente assenza dalla blogosfera, a
parte qualche capatina come ospite in visita degli amici blogger, ovviamente. Durante
l’arco di questi mesi non sono riuscito a trovare stimoli per scrivere articoli
o i post “inutili” che gli amici ben conoscono.
Finalmente torno tra voi.
L’occasione giusta per riprendere in mano il blog mi è stata fornita da una casa editrice di matti che ha
deciso di pubblicare un mio romanzo.
Ho detto matti? Sì, perché il romanzo in questione è proprio partito
male. Però qualcuno ha voluto darmi fiducia.
Mi spiego: chi mi conosce bene è a conoscenza del fatto che sono un gran
casinista, infatti, come nella miglior tradizione dello scribacchino
Massimiliano Riccardi, terminato il romanzo ho inviato per errore a una serie
di case editrici la prima stesura scritta di getto al posto del manoscritto
rivisto e corretto. Vizio maledetto di non salvare i file in cartelle
rinominate in base all’andamento del lavoro svolto ma di fidarmi delle date al
momento del salvataggio.
Risultato: credo di essermi
alienato molti editori tra quelli che hanno letto la bozza capitata tra le loro
mani.
Poi, un bel giorno di novembre mi arriva una mail. Il responsabile
editoriale di una casa editrice mi scrive per pura cortesia e mi dice:
“Buon giorno, mio caro maldestro e improvvido autore. Cosa mi hai
spedito? Leggo dalla tua breve biografia che hai già pubblicato altri romanzi ottenendo un discreto successo e con ottime recensioni, hai scritto articoli. Cosa mi combini?”
Io rimango basito, per usare un
termine desueto amato dai fini dicitori della domenica, vado a scorrere le mail
inviate agli editori e mi accorgo del disastro. Poco prima di decidermi a
mettere in atto il gesto di segarmi con un righello le arterie femorali,
proseguo nella lettura della mail:
“Ho letto il romanzo, sì, l’ho fatto
nonostante tutto. La storia mi piace molto, è diversa rispetto a ciò che si
ritrova tra i personaggi del filone narrativo che segui. Il tuo protagonista è
proprio una gran testa di cazzo, non è l’eroe buono senza macchia e senza paura
cui siamo abituati, non è il solito bravo e sagace investigatore, il commissario
romantico, o il quarantenne malinconico in piena crisi da gap generazionale. Se
vuoi possiamo occuparci noi dell’editing. Ti invio una proposta editoriale,
vedi tu!”
Va bene, ammetto che lo scambio
di mail non è andato proprio così😂😂, resta il fatto che un romanzo che
consideravo perduto alla fine ha potuto vedere la luce.
L’EREDITÀ DELLE OMBRE
Romanzo di Massimiliano Riccardi.
Eretica Edizioni.
Un libro che prende lo spunto da un vero fatto di cronaca avvenuto tra
la fine degli anni ’80 e i primi ’90. Non posso scendere nei dettagli della
storia per non rovinare il gusto della scoperta, ma posso, per sommi capi,
descrivere la cornice del romanzo.
Il protagonista è cresciuto nei vicoli di Genova, alla morte della
madre, avvenuta quando era ancora ragazzino, si trasferisce con la sorella nell’entroterra
ligure ospite dei nonni.
La vita con i nonni è bellissima
e ricca di spunti che contribuiscono a migliorare la visione negativa della
vita che Valter, il personaggio principale, acquisisce a causa delle esperienze
brutali e violente cui il padre lo aveva sottoposto. La morte prematura dei
nonni lo rende definitivamente solo, da poco maggiorenne decide di vendere la
casa avuta in eredità e torna a vivere nel quartiere dell’angiporto che lo
aveva visto bambino. Purtroppo le vicende della vita creeranno una spaccatura
tra lui e la sorella. Valter consolida alcuni rapporti di amicizia mai perduti
e incomincia a frequentare personaggi del sottobosco malavitoso dei vicoli. Il
ragazzo è tormentato, sempre in bilico tra l’esempio positivo del nonno, ex
partigiano, uomo buono, rigoroso e solido, e il padre: figura totalmente negativa e importante
punto di svolta che condizionerà tutto l’agire del giovane. Le cattive
frequentazioni lo avvicineranno al mondo criminale, il desiderio di rivalsa e
un mal riposto sogno di avventura lo porteranno a imbarcarsi in situazioni
pericolose oltre confine. Il mondo dei mercenari gli strizza l’occhio illudendolo.
Le eterne guerre africane, l’incombere delle lotte fratricide nei Balcani,
offrono spunti a chi ha poco o nulla da perdere.
La narrazione parte però dai
giorni nostri, Valter è un uomo maturo, nemmeno cinquantenne. Un omicidio
sconvolge la routine quotidiana. Non si tratta di un evento casuale. L'uccisione di un vecchio e caro amico scatena una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Quel delitto riporta
ad antichi fatti, ad avvenimenti accaduti venticinque anni prima. Vecchi debiti
da saldare. Azioni di cui rispondere dopo tanto tempo. Sullo sfondo abbiamo
criminali comuni, poliziotti corrotti, appartenenti ai servizi segreti, uomini
della ‘ndrangheta, mercenari, ma anche figli smarriti da ritrovare, amori perduti e
nuovi sentimenti. La spinta motivazionale che guida Valter è il dolore, il desiderio di vendetta, la voglia di scavalcare il
confine tra il bene e il male decidendo finalmente da che parte stare. Come sempre racconto di uomini in bilico, che percorrono la famosa lunga linea grigia tra il giusto e ciò che è deprecabile. Il bene e il male che si sovrappongono creando sfumature di luce in perenne lotta con le ombre. Narro di uomini che immancabilmente si accorgono che la vera lotta è contro se stessi, contro i propri istinti peggiori. A questo proposito un piccolo cenno che riguarda la copertina del libro: sono rimasto subito colpito, motivo per cui l'ho scelta, da quelle manine di bimbo aggrappate alle catene di un altalena che sembra quasi galleggiare distaccata dal mondo circostante. Galleggia nel tempo? Nello spazio? Non lo so, vedete voi.
Non
voglio aggiungere altro, vi lascio alla quarta di copertina del romanzo:
“Le braccia si allargarono verso terra. La pistola gli cadde di mano. I palmi vuoti. Ci sono viaggi in cui non puoi portare nulla con te. Puoi soltanto lasciarti dietro qualcosa. Quel qualcosa dipende soltanto da come hai vissuto…”
Un omicidio. La vendetta. La lotta per salvarsi la vita. Ombre di un lontano passato che ritornano: la guerra nei Balcani; quella maledetta ultima missione in Sierra Leone; poliziotti corrotti; mercenari; criminalità organizzata; la figura del padre brutale e violento. Un presente in cerca di riscatto. Il tentativo di riconquistare un figlio perduto. L’amore di una donna. Valter Manfredi non è un eroe, anzi, è un uomo controverso, sempre al limite della legge, capace egli stesso di compiere il male. Sarà in grado di sfuggire alla parte buia del suo essere? Sarà in grado di rifiutare L’eredità delle ombre?
Spero di aver suscitato la vostra curiosità.
Potete comprare L’EREDITÀ DELLE
OMBRE sui vari siti online oppure ordinarlo in libreria. Per quello che
riguarda gli store online, io consiglio di partire dal sito di Eretica EdizioniQUI, vedo che lo offrono a un prezzo più basso. QUI lo trovate sul
sito di IBS.IT, QUIsul sito della MONDADORI, anche la FELTRINELLI lo propone QUI,
su AMAZON lo trovate QUI, in questo caso ci sono varie opzioni di vari
venditori prima che Amazon stessa lo metta in vendita con l’opzione Prime. Vi
rimando al mio sito, QUI, per eventuali aggiornamenti su ulteriori siti di
vendita.
Compratelo e divertitevi. Sono
soltanto uno che racconta storie, questo troverete: una storia che mi auguro
possa piacervi. Tutto qui.
Ci sono momenti che richiedono quiete, delicatezza. Non è
possibile pretendere che siano altri a farsi carico dei tuoi stati d’animo,
allora è necessario lavorare sul proprio piccolo spazio di cuore incontaminato.
Già, perché quando tutto diventa difficile e complicato, quando la vita ti
presenta il conto nel modo più duro e pesante, non rimane che trovare la forza
in se stessi.
Credo sia impossibile
guardare oltre se prima non ci si è guardati dentro.
Operazione difficile, mi
rendo conto. Spesso l’introspezione è pura illusione, mediata da fatti
contingenti che distraggono da una reale analisi, disturbata dagli istinti
primari di conservazione che impongono una reazione a condizioni esterne avverse.
A fatica, lentamente, è però possibile cogliere ciò che spesso il giudizio,
o il pregiudizio, rende soltanto apparentemente chiaro, e cioè che “non c'è
nulla di buono o cattivo al mondo se il pensiero non lo fa tale”.
Il nostro
amico Guglielmo il bardo perdonerà la citazione😉
Alla fine, i triboli della
vita sono una delle ennesime sfide da affrontare. Soltanto questo.
Non voglio dilungarmi troppo, mi rendo conto di aver annoiato
abbastanza l’improvvido lettore di queste poche righe (eeh, bisogna
interrompere la lettura subito, dalle primissime parole che anticipano
pistolotti dai toni ieratici, mi spiace😉 ).
Non ho utilizzato questo preambolo “orchioclastico”😂😂 per
giustificare la mia assenza dal blogging, so bene che tutti voi potete
comprendere la necessità di dedicare tempo alla vita reale quando è necessario.
Il mondo virtuale rientra nella categoria del superfluo.
Tant’è, e qui casca l'asino, la voglia di
scrivere sul mio blogghetto mi stuzzica da qualche giorno. Non trovando
argomenti abbastanza illuminanti, ho rubato l’idea a un amico blogger, un tal
Anfuso chiamato Salvatore (nomen omen), ho preso un vecchio raccontino scritto
qualche anno fa qui su queste pagine e l’ho pubblicato sul sito de “il mio libro”. Credo che possa
piacere al lettore occasionale. Premetto che non c’è nessun intento
competitivo, soltanto il desiderio di tornare a essere letto e di ampliare i confini del blog.
Da qualche giorno il mio editore ha ristampato TUTTO È
TENEBRA e lo ha immesso nuovamente in commercio.
Dopo la prima uscita, le copie stampate sono andate via tutte e per mesi non è
stato possibile reperirne altre. Bene, ottimo. Chi a suo tempo, ha, manifestato
il desiderio di averne una copia, è rimasto a bocca asciutta.Per tanto, troppo tempo. In questo periodo mi
hanno scritto in molti, sia autori che blogger, anche semplici lettori. Tutti
lamentando disagi e ritardi. Mi dispiace molto, veramente tanto.
Adesso tutto sembrerebbe risolto. Sui principali siti di
vendita on line è possibile trovare nuove copie fresche di stampa. Spero
abbiate ancora il desiderio di sostenermi. Autore alle prime armi e piccola casa
editrice: senza di voi nulla è possibile.
QUI troverete
il link che porta ad alcune recensioni e vetrine del romanzo. Utile per coloro
che non hanno ancora mai sentito parlare di TUTTO È TENEBRA.
Qui sotto, il breve articolo che ho utilizzato al momento
della prima pubblicazione. Grazie a tutti per la stima e l'affetto che sino ad
ora mi avete dimostrato
--------------------------------------------------- 15 NOVEMBRE 2017
Con grande piacere annuncio che il mio secondo romanzo ha visto la luce. Quando in una casa nasce una nuova vita, non si può che gioire. Per quello che mi riguarda ogni libro è come un figlio.
Mi è
piaciuto da subito, anzi, è proprio partendo dal titolo che la storia ha
incominciato a svilupparsi nella mia mente. Chi mi conosce come autore sa bene
che amo descrivere personaggi che non sono mai del tutto eroi come non sono
nemmeno assolutamente cattivi. Questo per quello che riguarda i protagonisti
principali. Il male, così come la cattiveria, esiste, ovvio, ma a fare da
contraltare c'è anche l'amore, esistono l'amicizia e l'abnegazione, e tutto
quel corollario di spinte motivazionali che fanno dell'essere umano qualcosa di
bello.
Come adoro
fare, e come feci a suo tempo per Joshua,
ho voluto tratteggiare le caratteristiche di uomini e donne che sono nel bel
mezzo di quel confine che separa la luce dalle tenebre. Parlo di lotta,
racconto di tormenti, narro d'amore. Ovviamente in chiave di romanzo
assolutamente d'evasione.
Ho cercato
di non calcare la mano sugli aspetti più truci della storia, ho privilegiato i
protagonisti. Anzi, questa volta mi sono lasciato prendere la mano e ho voluto
esplorare i territori della narrativa di genere, più thriller con una bella
impronta noir che non guasta.
Forse chi
ha letto Joshua troverà
meno pathos, forse, ma sicuramente troverà interessanti le dinamiche umane che
ho tentato di sviluppare. Ho ripercorso i sentieri del midwest che già avevo
esplorato, ho riconosciuto i luoghi che ho amato, ho capito che avevo ancora
qualcosa da dire in merito alle vicende di uomini eternamente in lotta contro
il male, ma soprattutto sugli esseri umani immancabilmente in contrasto con la
parte oscura del loro essere.
Spero
possa piacervi questa ulteriore digressione sui sentimenti, sull'odio e
l'amore, la violenza, ovviamente tutto in chiave avventurosa e assolutamente
mirata a intrattenere piacevolmente. Spero.
Questa è
la quarta di copertina del romanzo:
Una caccia al killer si rivela un gioco delle scatole cinesi: narcotrafficanti, servizi segreti, polizia, agenti federali, fanatici religiosi, logge segrete... Tutto appare confuso. L'amore e l'abnegazione sono le caratteristiche di alcuni poliziotti che scoprono a loro spese il labile confine tra legge e giustizia. Da che parte stare? Scegliere tra la luce o le tenebre, oppure decidere di percorrere quella lunga linea grigia anche a costo di rinunciare a se stessi?
Il
romanzo è stato scritto nel 2016, mi dispiace di non aver calcato la mano su
aspetti che si sono rivelati quasi premonitori. Eh, avrei fatto una bella
figura da veggente, peccato. Ci sono dettagli della narrazione che evocano personaggi
attualissimi della politica internazionale. Vai a sapere…
Adesso
la palla passa a voi lettori, a voi il compito di far crescere il pargolo e di
sostenere il suo papà. La casa editrice è piccolina ma prestigiosa, ci saranno
problemi e attese nella prima fase di distribuzione, ma voi tenete duro,
comprate, prenotate, siate vicini a questo "scribacchino" agli
esordi.
L'unica
cosa che mi auguro di cuore è di riuscire a intrattenere piacevolmente chi
leggerà il mio romanzo, quindi non posso che augurare a tutti un buon
divertimento con
TUTTO È
TENEBRA
Il romanzo si può acquistare prenotandolo nella vostra libreria di fiducia
oppure nei bookstore on line
QUI sul sito di
LaFeltrinelli, QUI su Amazon,QUIsu
ibs.it, QUI su LibreriaUniversitaria.it, QUI su Hoepli.it,QUIsu libroCo, QUIsul sito della casa editrice Edizioni
Cinquemarzo,QUI su Unilibro, QUI su Mondadori.
Fine della tiritera promozionale. Adesso aspetto il vostro parere dopo la
lettura di Tutto è tenebra.
Il book trailer del romanzo è preparato
artigianalmente da me, mentre la fantastica colonna sonora è stata composta dal
grande Salvatore Anfuso
«Bene, bravo. Ti ho regalato i migliori anni
della mia vita».
«…»
«Non Parli? Non dici nulla?»
«…»
«Ecco lo vedi? Sei sempre il solito aggressivo».
«EH?»
«Certo. Passivo aggressivo. Mi fai schifo».
«Bah!»
«Ti estranei. Non partecipi. Non collabori. Non
c'è più dialogo tra noi».
«…»
«Ecco vedi? Però si percepisce l'ostilità dal tuo
atteggiamento. Eccome».
«…»
«Ma cosa fai? Vergognati. Nascondersi dietro il
divano. Che razza di uomo sei?»
«…»
«È il tuo modo di deridermi? Ignorarmi? O almeno
fare finta?»
«Uff! No, no, no, no».
«Io non ce la faccio più. Sono quarant'anni che
ti sopporto».
«…»
«Devi dire qualche cosa, DEVI!»
«AHIA! MI FAI MALE! PERCHÉ MI TIRI I CAPELLI!»
«Perché devi parlare. Devi pur dirmi qualche
cosa! Non parli, non rispondi. Mi ignori. Io non ne posso più. A questo siamo
arrivati? Tutto l'amore che c'è stato tra noi. La famiglia, i nostri quattro
figli. Alla fine è questo che rimane? Io ti sottopongo un problema e tu mi
ignori, mi deridi. Ti odio. Ti odio. Ti odio».
«OH! INSOMMA! INVECE DI GESTICOLARE, AIUTAMI A
CERCARE L'APPARECCHIO ACUSTICO!»
Ho
introdotto il post con una poesia, l'autrice è una persona conosciuta da molti di
coloro che bazzicano la blogosfera: Patricia Moll
Devo
dire che rimasi sorpreso il giorno in cui appresi che aveva pubblicato una sua
raccolta di versi. Sapevo che amava la poesia, addirittura da qualche anno
sulla mia bacheca campeggiano un paio dei suoi lavori. Poi, un giorno:
LIBERI
I MIEI VERSI
"E che c... Ehm, perbacco"😉, mi dissi. "Finalmente ha preso il coraggio a due mani e si è
lanciata senza pudore o timori di sorta".
Conosco
Patricia come una persona generosa, intelligente. La sua vita ha seguito
percorsi che, talvolta, hanno attraversato le terre oscure della sofferenza,
della malattia, del dolore. Luoghi dove la speranza rimane l'ultima risorsa a
cui aggrapparsi.
Cosa
accade quando si entra nella terra desolata dell'indefinito futuro? Della piena
e vibrante coscienza della nostra finitezza? Le risposte sono molteplici, non
voglio annoiare con disquisizioni che aprirebbero innumerevoli e diverse
considerazioni. Non voglio perché questo non è un post triste, questa è la
celebrazione di una cara amica, di una Donna, di una madre e moglie. Di una
Donna che ha vinto e che guarda ai territori desolati lasciati alle spalle con
un sorriso beffardo, per poco, però, perché la sua attenzione è attirata
dall'oggi, al massimo da un futuro ancora da costruire.
Come
spesso accade alle persone sensibili, le semplici parole non bastano per
descrivere ciò che anima quello spirito segreto che comunica con l'universo. Che parla al Tutto in
modo semplice, ma meraviglioso. Come meravigliosa è la naturalezza dello sbocciare
delle gemme a primavera, o l'aprirsi di un banco di nubi dopo la tempesta.
Invito
tutti a cliccare QUI. Acquistate la raccolta di LIBERI I MIEI VERSI.
Il
prezzo è irrisorio, quasi simbolico. Quindi datevi da fare. Lasciate il primato
dell'avarizia a me che son genovese, acquistate.
Io trovo i miei versi intingendo il
calamaio nel cielo.
Orbene, è il caso di
dirlo, manco da tempo ma finalmente mi sento pronto per ricominciare.
Mesi lunghi e difficili.
Devo però anche ammettere che mi sono serviti per rivedere alcune priorità
della mia vita.
Warning -- Spazio
noia-mai na gioia, riassunto breve:
A novembre, dopo una
caduta stupida quanto rovinosa, mi sono fratturato cinque coste e procurato danni alla colonna lombosacrale.
Dolori tremendi con limitazioni durante la deambulazione, e disagi che sarebbe
scabroso elencare provocati dalla compressione sacrale. La ciliegina sulla
torta è arrivata quando la terapia massiva a base di cortisone mi ha fatto
uscire di testa con manifestazioni quasi bipolari del tipo depressione-pianto/euforia
rabbia. Per fortuna tutto rientrato. Sempre il cortisone mi ha sputtanato al
punto da farmi "vincere" puntate iperglicemiche tali da far temere
l'inizio di un percorso da diabetico e delle belle crisi ipertensive. Ottimo. Può bastare no?
No, non basta Nel
mentre, vuoi per i traumi costali, vuoi per chissà cosa, mi sono meritato un
premio aggiuntivo, ta daaa, una bella pericardite che per poco non mi mandava a
raggiungere il walhalla. Va bene, finirà, a tutto c'è rimedio. Alla fine vinco
io, ecchekaiser
End of danger --- Fine
spazio noia-mai na gioia.
Ovviamente io sono
naturalmente portato a trovare il lato positivo di ogni cosa. Di lati positivi
ce ne sono stati parecchi. Alcuni colleghi, pochi a dire il vero, si sono fatti
sentire e mi hanno confortato, gli amici in compenso non mi hanno abbandonato, molti
blogger mi hanno periodicamente contattato per avere mie notizie, via mail,
tramite face book, addirittura telefonandomi. Ho avuto la conferma di avere una
moglie con i contro coglioni che mi ha supportato in tutto (sopportato sarebbe
il termine giusto avete idea di cosa significhi avere un maschietto a casa
con la bua? Du palleeee )
Ho terminato il mio
terzo romanzo, wow. Magari qualcuno me lo pubblicherà, boh speriamo. Vedremo.
Sto lavorando al quarto, un romanzo storico iniziato tempo fa e ora ripreso.
Contemporaneamente lavoro anche per documentarmi in previsione della stesura
del terzo romanzo che riguarda le mie "avventure americane". Insomma,
vorrei concludere con una bella trilogia il discorso iniziato con Joshua e
Tutto è tenebra.
La cosa più importante
che ho ricavato da questa esperienza debilitante che mi ha costretto a uno stop
forzato, è un tipo di consapevolezza che oserei definire illuminante.
Quando sei costretto a
rivedere molte delle faccende che ruotano intorno alla tua vita, si inizia per
forza di cose una sorta di processo di "individuazione". Cerchi di
capire chi stracazzo sei, di capirlo meglio, quantomeno. Diventa facile, perché
la ridotta interazione sociale ti porta a eliminare tutta quella serie di
comportamenti emulativi che la società impone e che, gioco forza, più o meno
consapevolmente, ci condizionano. Alla fine scavi e cerchi di ricordarti chi
sei, cosa vuoi, cosa ti rende felice. Quindi uscendo dai comportamenti collettivi,
in qualche misura ho ritrovato me stesso, perché devo ammettere di essermene spesso
dimenticato.
Nulla di che, niente
di trascendentale. Alle volte, uno stop, o un piccolo passo indietro, aiutano a
riscoprire dettagli che durante la corsa per la vita non hai colto. Aaah la
fretta, la maledetta fretta
Infatti, mi son detto:
"Cazzo, sono un guerriero, lo sono sempre stato. Ho vinto battaglie su
battaglie. Vuoi vedere che rischio però di fare come quel tal Pirro che alla
fine perse la guerra?"
Quante lotte e quanto
spreco di risorse emotive per raggiungere risultati alla fine così poco
funzionali alla costruzione del sé. La giusta miscela tra il sé ideale e il sé
percepito, ovviamente. Vi avviso che non so di cosa sto parlando, ma suonava così
bene
Scherzi a parte e per
concludere, sono felice di essere tornato a scrivere sul mio blogghetto, mi
auguro di poter rinsaldare gli ottimi rapporti del passato con chi in questo
periodo si è sentito trascurato da me.
Aspettatevi una sfilza
di post inutili
Per adesso vi dedico una canzone intelligente, per il futuro non garantisco