scrivere per vivere vivere per scrivere

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La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. (René Descartes) ********************************************************************************************** USQUE AD FINEM

martedì 30 giugno 2015

MEMORIE E NUVOLE PARLANTI - FUMETTO MON AMOUR



Molto spesso consideriamo gli avvenimenti e le cose valutando, come amo ripetere, "per sentito dire", quindi siamo portati a giudicare secondo parametri che ci sono stati inculcati. Mi spiego meglio: un certo tipo di stampa, alcuni intellettuali di posa, tristi censori del presunto buon gusto, "appioppano" etichette a fenomeni rilevanti di comunicazione classificandoli come non artistici, culturalmente irrilevanti se non addirittura nocivi dal punto di vista psico pedagogico. Un esempio tra tutti è il mondo del fumetto. Purtroppo, il fumetto è considerato da molti come una forma d'arte di serie B. Io non credo sia vero, anzi, come alcuni sostengono possiamo tranquillamente parlare della Nona arte.
Da collezionista, possiedo raccolte sterminate prevalentemente Bonelliane ma anche di altre case editrici, posso dire che nel mondo delle nuvole parlanti si trovano esempi altissimi di tecnica  del disegno e di sceneggiatura, storie incredibili che hanno in molti casi contribuito a formare l'immaginario collettivo. Potremmo citare numerosi esempi di fumetto d'autore partendo, magari, dai  francesi e dai belgi, più che prolifici, dove troviamo i creatori di TIN TIN, Lucky Luke, Asterix, Titeuf, l'immenso  e bellissimo Blueberry, Michel Vaillant e molti altri. Evito di citare i fumetti dei poderosi argentini come Robin Wood, Carlos Trillo, Mordillo, Josè Salinas ecc… Tralascio l'excursus su Disney perché già troppo si è scritto e detto, anche se capisco che sarebbe doveroso, salto a piè pari la Marvel  e la DC forse perché a parte rare eccezioni non sono di mio gradimento. Insomma, un mondo intero di artisti ha scelto questo meraviglioso mezzo di comunicazione per trasmettere emozioni e bellezza. Non è forse questa arte?
L'Italia ha contribuito in maniera significativa, bastano pochi nomi per risvegliare memorie antiche e piacevoli suggestioni: Bonvi, Jacovitti, Max Bunker, Hugo Pratt, Tiziano Sclavi, Bonelli, Leo Ortolani, Magnus, il trio EsseGesse, Crepax, Altan, Castelli, Manara, Andrea pazienza, la lista sarebbe lunghissima e con senso di frustrazione (ci vorrebbe un'enciclopedia e non un semplice post su di un Blog), tralascio molti, moltissimi altri valenti autori e disegnatori che hanno fatto la storia.
Tutta questa tirata per arrivare al nocciolo della questione, volevo parlare di uno tra i tanti personaggi che ho veramente amato. Sono stato prolisso e non ho aggiunto niente di nuovo  alle conoscenze di chi ha la bontà di leggermi ma non potevo esimermi dal ripercorrere, anche solo citandola, una frammentaria lista di vere e proprie colonne portanti di questa fabbrica di idee, immaginazione che è il mondo del Fumetto. Quindi veniamo al dunque.




Nel 1975, un'Italia in bilico tra le forze più conservatrici e la spinta innovativa della rivoluzione post sessantottina, vede la nascita di un personaggio che solo in apparenza è assimilabile agli eroi già esistenti nel panorama fumettistico.  Guido Nolitta (pseudonimo usato da Sergio Bonelli) inventa Mister No. Le storie sono ambientate in Brasile, Mister No abita a Manaus, per vivere accompagna i turisti con il suo Piper in voli di piacere sulla foresta amazzonica. Le avventure sono comunque ambientate nel resto del sud America e occasionalmente in altri continenti. Ovviamente ne capitano di tutti i colori e ogni puntata è ad altissima tensione emotiva. Lui dice No, no alle ingiustizie, alle prevaricazioni, alla violenza gratuita. Un bastiancontrario fatto e finito, che non si piega alle convenzioni del mondo consumistico.
L'operazione è ardita, c'era bisogno di un eroe da fare proprio, da amare, da seguire nelle sue avventure. Doveva essere un eroe non di rottura, un anticonformista a tutto tondo, il rischio sarebbe stato quello di creare un personaggio di nicchia seguito solo da giovani ideologicamente identificabili, tutto si sarebbe ridotto a un fenomeno marginale dedicato a pochi... L'operazione di Bonelli, bisogna contestualizzare e considerare l'epoca, fu un vero e proprio tentativo di ribaltare la visione dell'eroe classico. Per la prima volta incontriamo un anti eroe, assolutamente inserito nel sistema ma senza farne parte in maniera organica. Le caratteristiche sono comuni  agli altri personaggi Bonelliani: coraggio da vendere; prestanza fisica; forza.  Per la prima volta, però, incontriamo un eroe capace di scontrarsi con il potere costituito, senza volerlo necessariamente abbattere ma piuttosto di cambiarlo. Un eroe che beve, si ubriaca, impreca, va a donne, ma che ama l'ambiente e lo protegge, che agisce non tanto per un generico e aleatorio senso dell'onore ma piuttosto per tutelare e proteggere le persone. Un eroe umano che considera l'uomo qualcosa di importante a prescindere dalla razza o dal credo religioso. Ironico, dissacratore, sempre al verde, con una visione della vita fanciullesca ma pronto a mettere in gioco la propria vita per salvare quella di un amico o di un estraneo perseguitato. Bellissime sono le puntate dedicate alle lotte in difesa degli indios della foresta Amazzonica. Per quasi trent'anni Jerry Drake, il vero nome di Mister No, ci ha fatto immaginare avventure incredibili. Se chiudo gli occhi riesco a immaginarmelo mentre alla guida del suo sgangherato Piper mi saluta con la mano e mi incita a fare come lui, volare e guardare tutto dall'alto e vivere intensamente come se non ci fosse un domani.

Penso che questo post non abbia assolutamente arricchito nessuno di informazioni che non siano già di pubblico dominio e stranote ai più. Ho voluto solo rendere omaggio a uno dei tanti "fabbricanti di sogni" che hanno allietato la mia gioventù. 

Boa noite, meus amigos.




© 2015 di Massimiliano Riccardi

9 commenti:

  1. Approvo in toto la tua difesa della nona arte. Anch'io sono un appassionato e collezionista di fumetti, anche se in genere non mi spingo oltre gli anni 70. Sto anche preparando un post su alcuni dei miei fumetti preferiti, ma uscirà sul blog solo dopo la pausa estiva. Per questo mi dispenso da citarli qui adesso. Posso solo dirti che a differenza di te non sono un bonelliano :P

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  2. Tra i due, essegesse... Nembo Kid non mi ha mai detto niente.

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  3. Se ti serve materiale, copertine , ecc.. scrivimi una mail.

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  4. Ti ringrazio, ma sarà una top ten di collane dei primi anni '70 e dispongo già del materiale necessario.

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  5. Ho 600 al bi di Tex Willer, basta per dire come la penso?

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  6. Basta e avanza Ferruccio. Grande!!! Siamo dei bambinoni, ma in punta di piedi guardiamo al futuro. Solo orizzonti e strade aperte davanti a noi, la colonna vertebrale schiacciata dalle troppe sicurezze la lasciamo ad altri.

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