scrivere per vivere vivere per scrivere

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La lettura di tutti i buoni libri è come una conversazione con gli uomini migliori dei secoli andati. (René Descartes) ********************************************************************************************** USQUE AD FINEM

lunedì 6 luglio 2015

I grandi avvenimenti che hanno cambiato il mondo visti con gli occhi di bambino -- di Juan Segundo

Dal blog 

" Osteria da Milone" di Juan Segundo 

http://osteriadamilone.blogspot.it/2015/02/le-babbucce-di-neil-armstrong.html

http://osteriadamilone.blogspot.it/

Le babbucce di Neil Armstrong

A quei tempi, d'inverno, a casa, avevamo le stufe ad olio, ma fino ad ottobre si facevano ancora i bagni a mare.
Nella mente di Stephen King non c'era ancora l'Overlook Hotel e Daniel Torrance non aveva a disposizione i corridoi vuoti per le sue scarrozzate, ma mio fratellogirava già col suo triciclo di ferro rosso sul balcone del quinto piano di una (allora) ridente cittadina del sud, con un remoto passato da VIP e un futuro da discarica abusiva di abominii politici e culturali. Parlo della cittadina, naturalmente.
... un remoto passato da VIP...
E portavamo le calze di lana per la notte, che faceva nostra madre.
Rigorosamente a maglia, stesso modello per tutti, stesso cordino intrecciato a chiuderle alla caviglia.
Erano fantastiche, calde, e davano alla notte l'odore dei sogni di bambino.
E quando faceva molto freddo, nostra madre accendeva il ferro da stiro e lo passava sulle calze, per renderle ancora più calde, più morbide, più rassicuranti sul fatto che se sei bambino nessun orco potrà venire di notte a prenderti.
Sapevo che il calcio erano gigiriva e mazzolaerivera; e che qualcuno diceva di essere andato sulla luna, e io l'avevo anche visto in TV, ma non capivo perché avevano fatto quel viaggio così lungo, gli astronauti.
Oggi gli esperti da bar si accapigliano per stabilire se su Marte arriveremo tra 3-5-10 anni, ma a quei tempi andare sulla luna era magico, era come vedere sullo schermo ancora in bianco e nero trasposte le illustrazioni del mio libro di Verne, quello che spero abbiate letto anche voi quando avevate la mia età.
Andare sulla luna era roba da grandi; le calze di lana erano cose da bambini.
Ma mi chiedo ancora adesso se Armstrong sotto quegli scarponi enormi aveva un paio di babucce come le mie. E se gliele aveva fatte a maglia e con amore la sua mamma.

Chiedo scusa per questo furto, ma per vari motivi, tutti legati ai miei ricordi di infanzia, sono rimasto molto colpito. Vai a capire i meccanismi della nostalgia...
Massimiliano Riccardi

6 commenti:

  1. .. addirittura! quale onore! ti ringrazio in modo... infinitesimale (anche se avrebbe il significato opposto!) e adesso capisco come il post sia schizzato nel numero di visite in questi ultimi minuti. La scrittura "minimalista" (posso chiamarla così?) mi piace e ogni volta che inizio qualcosa provo a portarla avanti, ma poi la vena umoristica mi prende la mano e ogni personaggio comincia a venir fuori con le sue battute ironiche e sarcastiche In verità anche in questo post ce n'è di ironia, anche se velata di tristezza, per la città in cui ho trasscorso vent'anni della mia vita. grazie ancora!

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  2. Guarda ho letto bene le tue cose, sei molto bravo, sei tu che mi rendi onore nel permettermi di postare un tuo piccolo ma grandissimo pensiero.

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  3. Vero, Temistocle è un bravo scrittore anche se probabilmente difenderà la tesi dello scribacchino fino alla morte...

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  4. Ivano, l'unico scribacchino sono io, ne devo ancora fare di strada prima di definirmi in altro modo. Appena riesco a trovare il coraggio pubblico qualche racconto sperando in una vostra valutazione.

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  5. È inutile che vi coalizzate, Ivano e Massimiliano! sicuramente difendo la tesi dello scribacchino e mi avvalgo della facoltà di non rispondere oltre. Ecco, vedete come la vena umoristica prende sempre il sopravvento? dovrò parlarne con le arterie...

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