È incredibile come
spesso storia, leggenda e presente siano uniti da un unico filo. Soprattutto è
incredibile come tutto si fonda formando l'immaginario collettivo rendendo
difficile distinguere ciò che è mito e quello che è reale.
Ci sono personaggi diventati leggendari la cui vita è stata
segnata da violenza e lotte, che riescono addirittura a caratterizzare un'intera
epoca, come ad esempio quella del lontano west. Uno di questi personaggi è
James Butler Hickok sopranominato Wild Bill Hickok "il principe dei
pistoleri".
Un uomo duro, spietato, già famoso in vita per le sue imprese
grazie ad articoli della stampa delle grandi città dell'est che esaltavano le
gesta dei pionieri del, per allora, lontano ovest. Nasce nel 1837 nel Kansas, prima
contadino, poi desideroso di rendersi utile partecipa ai primi movimenti
antischiavisti, la brama di avventure lo porterà a far parte dei mitici e
coraggiosi Pony Express. Nel 1861 inizia la sua fama: in uno scontro a fuoco
uccide il capo di una famosa banda di fuorilegge, un certo Dave McCanles. Con
lo scoppio della guerra civile si arruola nell'esercito dell'Unione operando
come Scout e distinguendosi per coraggiose azioni di esplorazione in territorio
nemico. Al termine della guerra lavora, su incarico del governo, come U.S. Town
Marshall, una specie di sovraintendente di tutti gli sceriffi delle lande del
west ancora in corso di civilizzazione. Dopo questa esperienza passa
all'attività di sceriffo nelle città che pagavano meglio e che più avevano
bisogno di un Marshall determinato e senza paura. Epiche sono le gesta nelle
città di frontiera come Hays City, Abilene e Deadwood.
Proprio a Deadwood
termina l'avventura del "selvaggio Bill". Durante una partita di
poker, nel saloon Nuttal & Mann's, un certo John "naso rotto
Jack" McCall gli spara alle spalle uccidendolo, una vera e propria
esecuzione che risulterà essere un omicidio su commissione di antichi rivali.
Wild Bill cade lentamente e in silenzio dalla sedia colpito a morte, stringendo
tra le mani una combinazione di carte che passerà alla storia come "la
mano del morto": Una doppia coppia nera di 8 e di assi. È il 2 agosto
1876. Fiori e Picche, storia e leggenda, vita e morte, gioco e destino. Strana
la sorte, alle volte l'unica eredità è un giro di carte in una mano a poker.
Wild Bill insieme ai suoi cari amici Buffalo Bill e Texas Jack
© 2015 di Massimiliano Riccardi.
Interessante questo post per una che è cresciuta a cowboys e indiani e con John Wayne come mito.
RispondiEliminaCiao Patricia, grazie per la visita. In merito al west...non parli con un sordo. Ho collezioni intere di film su quell'argomento. John Ford, Sam Peckinpah, Walter Hill ecc... sono i miei miti cinematografici
RispondiEliminaDavvero un bell'aneddoto, Massimiliano. Ma non era lui quello della sfida all'O.K. Corral?
RispondiEliminaCiao Ivano, quelli dell'OK corrall erano il buon vecchio Wyatt Earp, i suoi fratelli e Doc Holliday.
EliminaGià è vero, Wyatt Earp! Scusa, ma la mia memoria de "I protagonisti" è un po' appannata ;D
EliminaSempre personaggioni erano. Ivano
EliminaGrazie Cassidy, grande il riferimento al "piccolo grande uomo", un film capolavoro.
RispondiEliminaBelle queste incursioni nel vecchio west, prima o poi devo decidermi a recuperare il serial di Deadwood
RispondiEliminaCiao Firma, sì sono divertenti. Se alludi alla serie tv occhio perchè nell'ultimo anno la rai ha fatto casino mischiando le puntate. Su tnt village c'è chi le condivide e le ha messe in ordine.
RispondiEliminaChissà cos'era la quinta carta....
RispondiEliminaCiao Obsidian, nel film di Walter Hill era un nove di quadri, e anche nel telefilm Deadwood, Anche nel museo che gli americani hanno costruito nella città di Deadwood il manichino ha un 9 di quadri, In un film Gary Cooper ha un dieci di picche, siccome sono campanilista scelgo la versione dell'albo 29 di Ken Parker dove wild bill ha un Jack di quadri. Hahaha belin che filippica, ti è venuto il mal di testa?
RispondiEliminaAh, ecco quel era il telefilm in cui ho visto rappresentata la sua storia, ma ho idea di averlo visto citato in qualche libro o in qualche racconto di King, ma non ricordo quale o se lo sto ciccando completamente. :-P
RispondiEliminaCiao Raffaele, ti dico subito che sono in astinenza da commenti sul tuo blog, Ti sei fermato per le ferie? Per il resto, ci hai preso, è nel miglio verde, ti ricordi la scena del maniaco che si scoprirà essere l'assassino delle bambine? Quando lo annaffiano con l'idrante?
RispondiEliminaGrazie Ferruccio, ma tu la conoscevi già.
RispondiEliminaOddio, morto sul campo dell'onore: il tavolo verde :)
RispondiEliminaTu ci scherzi, bella morte.
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