Qualche anno
fa ebbi un'esperienza abbastanza dura in carcere. Non da detenuto, ma per motivi
professionali, come operatore. Premetto che non ero partito "vergine"
in merito a conoscenze e frequentazioni, sono vissuto anni nel centro storico
di Genova e ho frequentato in gioventù ragazzi che hanno preso la deriva.
Subito dopo decisi di mettere su carta le mie esperienze. Un diario? Naa, non è
nel mio stile. Un breve resoconto? Nemmeno. Allora decisi di provare a scrivere
un romanzo. Ovviamente essendo assolutamente incostante e disordinato persi
quasi subito gli stimoli e abbandonai il progetto.
Passarono gli anni e tutto finì nel dimenticatoio. Poi, un bel giorno ripresi in
mano un vecchio manoscritto e mi misi al lavoro su quello, in questo caso
portai a termine la cosa sino al punto che, dopo molte peripezie, riuscii a coinvolgere
un editore e lui, bontà sua, mi diede fiducia, quindi se tutto andrà bene a
breve uscirà un bel romanzo che spero possa piacere agli altri tanto quanto è
piaciuto a me che l'ho scritto. Nel frattempo sto completando il secondo
romanzo ricavato dai tanti manoscritti iniziati e lasciati lì a raccogliere
polvere.
Questa mattina, scartabellando vecchi file, mi capitano sotto gli
occhi alcuni capitoli della storia carceraria, ovviamente scritti di getto e
mai editati. Una storia che non ha nulla a che vedere con il romanzo che uscirà, ne nei contenuti e tanto meno nel tipo di narrazione. Ebbene, vi propongo un brevissimo brano. La domanda che pongo a
tutti è questa: può piacere una storia di malavita e carcere? Vi sembra che
possa essere gradevole come è impostato lo stile narrativo? Dite la vostra
liberamente senza paura di offendermi perché tanto si tratta di una bozza
scritta di getto, non rifinita e non corretta, in cui tutto deve ancora essere
definito. Grazie a chi avrà la bontà di lasciarmi un'impressione.
... Mentre scendo le scale
del terzo piano della Seconda Sezione, la sezione dei già condannati, quelli
che devono soltanto scontare la pena, incontro i detenuti che tornano dai
"passeggi". Uno di loro passandomi accanto mi stringe il braccio
guardandomi intensamente, dura un
secondo, tira diritto e si volta solo una volta, fa un cenno con il capo come a
volermi ricordare che mi conosceva, una specie di segnale di intesa. Non è mai
bello se accadono cose del genere. Inopportuno, assolutamente fuori luogo, ma soprattutto
pericoloso. Il tipo si chiama Manuel, un quarantenne dal fisico asciutto, braccia definite con muscoli tonici ricoperti di
tatuaggi e camminata leggera, quasi felpata, tipica di coloro che fanno sport e
sono abituati a correre. Il suo sguardo mi lasciò un senso di inquietudine, non
di paura. Quegli occhi con sotto disegnata una lacrima dall'inchiostro sbiadito
presagivano guai in arrivo. Effettivamente lo conosco di vista, ai suoi tempi
bazzicava nel quartiere di Bolzaneto, girava voce che fosse affiliato alla
famiglia dei Corsucci, 'ndranghetisti di Taurianova che facevano affari a
Genova con un paio di cementifici a coprire spaccio e bische clandestine. Sta
di fatto che si era beccato 12 anni per aver sparato 4 colpi di pistola ad un
albanese in un bar del centro, ammazzandolo senza una parola, così in pieno
giorno. Un personaggio tosto Manuel. Era dentro come un detenuto comune, in
qualche modo era riuscito ad evitare l'accusa di associazione mafiosa. La cosa
era parsa strana persino ai giudici, evidentemente compiere un atto così
eclatante alla luce del sole era un atto dovuto. Quando "qualcuno" ti
chiede di fare certe cose non è possibile dire di no. Corri i tuoi rischi con
la legge perché fa parte del codice morale del criminale accettare di annullare
la tua vita per il bene della "famiglia"...
© 2015 di Massimiliano Riccardi
Ciao Max,
RispondiEliminaallora... come prosegue?
E' la prima domanda che mi viene in mente perchè a questo punto non si saase:
1 il protagonista corre dei pericoli fisici da parte di Manuel
2 se Manuel vuole qualcosa da lui.
Si capisce solo che c'è in ballo qualcosa ma non si capisce cosa sia. Quindi la curiosità del lettore mi pare proprio stimolata.
Oltretutto, per i lettori curiosi (normalmente i lettori lo sono tutti ma qualcuno ancora di più) entrare in un mondo che è così fuori dal proprio mondo (il carcere) è un altro stimolo a proseguire la lettura.
Si legge di cose che si conoscono per avere forse delle conferme ma leggere di cose di cui siamo all'oscuro è molto più invitante.
Io sono disposta a leggere perchè, ripeto, la mia curiosità è stuzzicata. C'è un carcere, ci sono detenuti, cose poche chiare,
tante domande che nascono spontanee dopo questo paragrafo e quindi sì! Leggo volentieri!
Sullo stile poi direi che è accattivante. Tenuto conto che è scritto di getto, penso che non abbia nemmeno bisogno di grandi ritocchi,
ps post inutile perchè?????
Ciao Patricia, sono contento della tua valutazione. Sì, ti garantisco che quello che potrei mettere nel romanzo, mascherandolo mooolto bene è veramente niente rispetto alla realtà tremenda di quel posto. Credo che ci penserò su davvero, magari questo inverno ne cavo qualcosa. Un bacione.
EliminaIl genere criminale carcerario ha a mio avviso un potenziale enorme, basti pensare agli splendidi Animal Factory o Little boy blue di Edward Bunker, che però il carcere se l'è fatto davvero, e anche parecchio :)
RispondiEliminaQuindi io persisterei se fossi in te, il brano è troppo breve per farsi un'idea ma l'argomento è sicuramente interessante.
Grazie Firma, magari prima o poi mi ci metto davvero.
EliminaNon credo che un romanzo di tipo carcerario abbia il potere di attrarmi. Certo, non mi ci tufferei come Winnie-the-Pooh sul miele. Ma il romanzo che sta per essere pubblicato? Hai già proposto un'anteprima sul blog?
RispondiEliminaAggiungo: non avrebbe il potere di attrarmi se fosse di stampo puramente realista, da cronaca giudiziaria o reportage giornalistico. Certo se nel carcere accadessero cose davvero molto strane, completamente fuori della norma, allora potrebbe anche interessarmi.
EliminaImmaginavo, lo so io che cosa potrebbe attirare il tuo palato di lettore ghiottone. In merito al romanzo in uscita, no, non credo che metterò qualcosa sul blog, se non la notizia che è uscito.
EliminaDirei che per il genere carcerario c'è sempre spazio, così per tutti i romanzi ambientati entro spazi limitati e che, di conseguenza, sono sviluppati molto sulla caratterizzazione dei personaggi. Non è facile scriverli ma mi sembra, dal brano che hai riportato, che tu abbia il talento che serve. Vai così. Semaforo verde.
RispondiEliminaGrazie Obsidian, ho riletto altri brani qua e là e in effetti potrebbe uscirne qualcosa di buono.
EliminaCome inizio è intrigante, con queso incontro fugace e qualche sguardo a bloccare la scena. Poi tutto dipende da come prosegue: io sono per i gialli / polizieschi introspettivi, quindi una narrazione tutta muscoli e coltelli non mi attrae più di tanto. Vediamo qualche altra pagina.
RispondiEliminaCiao Juan, no non sarebbe tutto muscoli e coltelli. Vecchi segreti che tornano a galla e che trascinano il personaggio principale ben inserito nella società in un vortice di cose oscure.
EliminaL'intento è usare il materiale raccolto per ricavarne un romanzo, o hai intenzione di dare un taglio più documentaristico?
RispondiEliminaUn po' di anni fa ho collaborato - per amicizia, senza altri motivi e senza effettive competenze specifiche - alla revisione di un libro ricavato da un'esperienza di due cari amici nel carcere locale: loro hanno organizzato un corso di scrittura e alcuni ospiti della struttura hanno partecipato. L'esperienza è stata d'impatto e di grande crescita personale, per tutti.
Le difficoltà nel mettere insieme il materiale, risolte brillantemente da Fabio (amico scrittore), sono state molte: dal dare un senso unitario alle esperienze e agli scritti dei partecipanti (alcuni non italiani, con difficoltà oggettive di lingua) senza snaturare nulla, al "pulire" alcune parti magari troppo polemiche, e via così.
Il risultato è stato incredibile, buona l'accoglienza. Non si è andati oltre per motivi di diritti ecc. Ovvero ad oggi non è praticamente possibile averne una copia. Un peccato, gran peccato.
Quindi, credo che l'interesse possa esserci sempre.
Ciao Glò, no nessun taglio documentaristico, voglio scrivere nello stile del noir vero e proprio. carcere, criminali, città vista nelle zone d'ombra e racconto di cose turpi e truci necessariamente romanzate. Bassifondi, angiporto, anime perse e anime fragili. Dove il riscatto e solo una chimera. Vero, raccontando cose "verosimili".
RispondiEliminaBe' il noir va molto bene come genere! Non indugerei, quindi ;)
EliminaEcco Massimiliano! E' quello che cerco io nei libri. Storie legate al nostro ambiente. Sono stufa di americanate. Voglio un mondo vicino al mio anche se non conosco nè carcere nè carcerati.
EliminaSì,, confermo l'ok!
Grazie Glò, un ulteriore incitamento a proseguire, con i miei tempi biblici ovviamente, nella scrittura sono un diesel: lento ma inesorabile.
EliminaPatricia, se tutto va bene riuscirò a sorprenderti. Se esce il mio romanzo ti manderò una nota privata per spiegarti meglio. Alle volte le storie più dure da raccontare devono essere decontestualizzate per non far impazzire lo scrittore.
RispondiEliminaAffare fatto!!!!!!! :)))))
EliminaGrande Patricia.
EliminaSi, le storie di vita vissuta mi sono sempre piaciute soprattutto quelle che in qualche modo mi possono toccare.
RispondiEliminaComplimenti Massimiliano.
Grazie Sergio, in fondo si racconta come si può, tu lo fai con l'obiettivo della macchina fotografica e molto bene direi.
RispondiEliminaGià da quello che hai scritto, io lo leggerei
RispondiEliminaWow, grazie Azzurrocielo. A questo punto mi ci metterò.
EliminaQualsiasi tema narrativo può essere interessante se aiuta a scoprire uno spaccato di vita e di mondo che ci sfuggiva. Spesso si viene attratti proprio da storie ambientate in contesti a noi sconosciuti e io, per dire, in carcere non ci sono mai stato neppure come volontario o visitatore, quindi scoprirei una dimensione a me ignota. Poi, ovvio che la storia deve saper interessare, ma qui entriamo nello stile che è tutt'altro settore della scrittura.
RispondiEliminaCiao Ariano, grazie per la visita e per il bel commento. Guarda la combinazione, sto leggendo stasera di quel gran figlio di notai dell'Andrea che si è messo a fare l'investigatore. Hai una scrittura molto vivace e accattivante. Sei bravo.
RispondiEliminaConfermo le tue impressioni sulla scrittura di Ariano! Conosco anch'io bene la sua scrittura e ti assicuro che una volta entrato nel suo mondo tutto scorre che è una bellezza. Certo Andrea Arcani è un personaggio sopra le righe, ma vale pena conoscerlo.
EliminaCaro Juan siamo sulla stessa lunghezza d'onda.
EliminaSecondo me non è il tema, ma il personaggi che fanno il dramma, così come sosteneva Pirandello. Dunque se hai sei personaggi forti da mostrare puoi anche parlare di cose apparentemente noiosissime. Prendi la politica, è di una noia mortale, ma molti la seguono per la forza dei personaggi, perché sono folcloristici o hanno cose da dire, però poco si parla di politica in senso effettivo, dibattere cioè sugli effetti che certe decisioni assunte hanno avuto e hanno sulle nostre vite (per esempio che paghiamo ancora le accise per guerre lontanissime, tipo quella d'Abissinia!) Circa un anno fa ho letto Il Re Pallido, un romanzo incompiuto di David Foster Wallace il cui tema era la burocrazia ed infatti gran parte della storia era incentrata sull'esperienza (vera) dell'autore il quale ha lavorato presso l'agenzia delle entrate americane prima di diventare uno scrittore di successo. Sebbene molti passaggi siano veramente difficili da digerire, ce ne sono tanti altri che ho divorato, semplicemente perché la forza di certi personaggi e o di certe riflessioni (l'Io narrante sa essere un personaggio strepitoso a volte) mi ha insegnato molte cose su un mondo che è fondamentalmente in teoria molto distante dal mio modo di sentire, in pratica molto vicino perché la burocrazia può anche avere un effetto devastante sulla vita delle persone.
RispondiEliminaTornando al tuo tema, se ti può interessare, sul mio blog ho rielaborato l'esperienza vera di un uomo che negli anni '90 ha fatto il Servizio Civile nelle carceri di Caltanissetta. Tra i vari post che ho scritto è stato uno dei più riusciti. Su larga scala questo non è un dato significativo: su piccola scala, invece, conferma le premesse di cui parlavo prima: la forza del personaggio può mostrare un tema spinoso e difficile in modo appassionate. E penso che appassionare un lettore sia poi la cosa più bella per uno scrittore.
http://prince-johnny.blogspot.hu/2015/01/sandokan-esco-fuori-ma-non-evado.html
Ciao Prince, grazie della visita. A proposito, come sta il Marchese? Ti ringrazio per il commento e i preziosi consigli. Leggerò il tuo post. Se davvero riuscissi a cavarne un romanzo ho raccolto tante di quelle storie criminali vere da farmele bastare per una saga, tutto è buttarle giù. Non sarebbe ambientato solo nel carcere di Marassi, ma anche nei vicoli e nei quartieri della periferia urbana degradata della mia città. Un salutone Prince.
EliminaIl Marchese? Aspetta che adesso te lo passo:
Elimina"A Massimì, mortacci tua, come stai? O voi 'n consiglio? Se sai sonà a ghitara 'nnamo ar Marassi e famo 'nconcerto come quello de Gionni Chesce ar carcere de Foltsome, o' come cavolo se chiama! Ce 'nvitamo pure a'amico mio Antonello. C'o vedi a cantaglie Grazzie Roma e tutti li genoani e li sampdoriani 'a rosicà de ssotto? E se vonno fa quarcosa se beccano pure 'e botte dai guardie! A' Massimì, mo' me ne devo annà, te manno 'nbascione, gajardo come ssempre!".
Hahaha tu mi fai morire, giorni fa ho messo un tuo post sulla mia pagina facebook, nessuno ha commentato perché è dura nella cerchia delle mie conoscenze commentare certe cose, è dura commentare qualunque cosa comunque per sti paraculi, poi invece di persona ho avuto conferma che parecchi si sono divertiti e hanno capito lo spirito della cosa.
EliminaBe' mi fa piacere e ti ringrazio. Comunque meglio commentare quando si ha qualcosa da dire che commentare a tutti i costi ;)
EliminaVero, resta il fatto che ti sei ritagliato un ruolo difficile. Dire cose intelligenti e di spessore mettendole in bocca a personaggi che sembrano dei cazzari è arte. Commedia dell'arte allo stato puro. Teatro.
EliminaNo, sono gli altri che mi ritagliano un ruolo, mica è colpa mia :P
EliminaComunque il vero dramma sono i personaggi che sembrano di spessore ma dicono solo cazzate XD
hahaha sarà...
EliminaLa tematica è molto accattivante... penso però che sia un argomento molto "abusato"
RispondiEliminaSì è vero. Potrebbe essere una sfida.
EliminaRingrazio l'amico Temistocle che è sempre gentile. Spero che Andrea Arcani ti risulti simpatico, in effetti sono tra i racconti più "leggeri" che ho scritto, ho tentato anche narrazioni più impegnative, probabilmente Andrea Arcani riesce a esprimere al meglio l'adulto immaturo che è in me da quando... sono diventato (teoricamente) adulto ;-)
RispondiEliminaGuarda, Temistocle non è gentile... dice la verità. Grazie per avermi permesso di scaricare alcuni dei tuoi lavori gratuitamente.
EliminaE' troppo breve per giudicare, un flash così in mezzo all'azione, senza sapere a che genere appartenga. Ci vorrebbe un qualcosa di più "completo" per me per dare un parere.
RispondiEliminaHai ragione Marco, è una storia criminale, credo che metterò qualche altro brano. Niente di corretto o editato, così tanto per vedere che effetto fa.
RispondiEliminaInteressante...anche se si tratta di uno stralcio è comunque in grado di stimolare il lettore a continuare per capire come proceda il racconto....
RispondiEliminaCiao Francy, grazie. Bè tu certi racconti sul carcere li hai sentiti dalla mia viva voce, almeno alcuni. Un bacione.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiao Massimiliano, capito qui per la prima volta.
RispondiEliminaLa mitica Patricia ha così ben parlato di te, sono venuta a curiosare.
Questa cosa del post inutile però .... perché inutile?
Storia di malavita e carcere, sì, ci sta. Non credo che la gente comune sappia cosa accade veramente lì dentro, potrebbe effettivamente interessare.
Brava Squitty diglielo pure tu!
EliminaNoi siamo sempre qui con la speranza di leggere un post inutile. Inutile però è la "speranza"! :)
Max, lo so che tu intendi dire che parli di cose serie cercando di rendere il discorso più leggero, però se cambiassi nome ai tuoi post? Che ne so! Magari.... alleggerendo il discorso 1... :P)
Grazie Squitty, ma che carina. Ti ringrazio tanto.
EliminaPatricia, mi prendo un po' in giro da solo. Quando pubblico ho sempre paura di apparire come quello che sale sullo sgabello a impartire lezioncine.
EliminaSi volta solo una volta o si volta una volta sola...son brutte tutte e due.
RispondiEliminaForse è solo un problema di cacofonia.
Comunque il resto fila liscio.
Penso di comprare i tuoi libri su Amazon .
Mi hanno incuriosito.
Sarà un onore leggereti.
Ciao
Massimiliano
Ciao Max, ti ringrazio. Ti avviso che io sono un impostore, gli scrittori veri sono altri. Io scribacchio per puro gusto. Però ti ringrazio tanto e sei tu che rendi onore a me.
EliminaOrmai è deciso .
RispondiEliminaDopo questa risposta...joshua e Tenebra saranno le mie due letture estive.
Prometto.
E poi te le commenterò.
Ma scusami sinceramente toglimi una curiosità...perché mi segui su google +?
A che serve ?
Io non ho un blog.
Non sei il primo che mi fa sto “scherzo”..diciamo che non mi ha sorpreso,per il principio causa effetto ( io commento un tuo post e tu mi fai sapere che mi segui sul Google +).
Ma altri che non ho letto i loro blog ma probabilmente loro han letto i miei commenti su blog che abbiamo letto in comune...mi han dato per così dire l’amicizia.
Poi io ho letto i loro blog.
Ma a che serve tutto questo?
Non sono così esperto ...anche se forse un idea me la son fatta!
Ma chiariscimi te il concetto...per favore.
Se posso esserti utile lo farò..ma spiegami!
Massimiliano
Ciao
Sì, in effetti hai ragione, è per pura cortesia: ti sei preso la briga di lasciare un commento e allora per simpatia mi sono accodato tra i tuoi follower. Il fatto che tu non abbia un blog è ininfluente, anzi, proprio perché tra noi non ci saranno interazioni legate al do ut des ha ancora più valore la tua presenza qui. Non devi fare nulla. Sono dinamiche legate a questa strana "netiquette" da social media.
EliminaE poi onore di che...?
RispondiEliminaSono solo un semplice lettore...che se trova qualcosa di interessante commenta.:)
Comunque grazie
Ciao
Grazie a te Max, grazie a te.
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